SPORT

Inter-Juve: la sconfitta di San Siro è davvero la fine di un ciclo?

[scJWP IdVideo=”SlGlJzYR-Waf8YzTy”]

La sfida tra Inter e Juve, vinta dai nerazzurri per 2 a 0, potrebbe rappresentare seriamente la parola fine per uno dei cicli più vincenti della storia del calcio, quello dei nove scudetti di fila per i bianconeri. “I cicli a volte finiscono”, ha ammesso amaramente capitan Chiellini, come riportato anche da SportMediaset.

Inter-Juve, una presa di coscienza

E’ una presa di coscienza evidente, un giudizio inevitabile dopo una gara che poteva finire tranquillamente con un punteggio tennistico in favore degli uomini di Conte, totalmente padroni del campo. “Hanno meritato nettamente di vincere, ci hanno surclassato. Abbiamo sbagliato in tutte le fasi, offensiva, difensiva, tecnica, di posizionamento, purtroppo abbiamo sbagliato tanto e il campo ci ha punito giustamente“, ha ribadito il difensore toscano.

In un’analisi profondamente onesta, dopo una gara che ha visto Barella arare il campo di fonte agli annichiliti Rabiot e Bentancur, giganteggiando in maniera a tratti imbarazzante. Dove Brozovic ha pennellato calcio di fronte ad una mediana, quella bianconera, priva di qualità ed imbambolata di fronte all’organizzazione di gioco interista. Dove Bastoni fa un assist con un lancio di 60 metri. Dove perfino Arturo Vidal, un passato fulgido nella Juventus, è riuscito a risorgere, dopo mesi di buio, dando il là ad una vittoria innegabilmente preziosa.

Foto Getty Images | Jonathan Moscrop

Giù il sipario?

Stiamo cercando in tutti i modi di fare continuare questo ciclo. Riuscire ad arrivare al decimo scudetto di fila sarebbe una cosa incredibile, ma gli anni passano per tutti”. Il sipario, dopo l’ammissione di Chiellini, sta tristemente calando. L’impressione è che la stanchezza, la pancia inevitabilmente piena, l’avvento degli avversari, la pandemia, siano tutti fattori in qualche modo scatenanti: il ciclo della Juve stellare è ormai arrivato ad una fase di stanca.

Certo, la matematica non condanna, il campo tornerà subito ad essere giudice con la finale di Supercoppa contro il Napoli. Ma le sensazioni, le espressioni, i sentimenti dicono molto: lo spettacolo sta per concludersi, solo un colpo di teatro degno di nota, di quelli da far alzare tutti in una standing ovation da “92 minuti di applausi”, potrebbe deliziare ancora gli spettatori, dopo nove, lunghi ed intensi, atti.

Gabriele Cavallaro

Da sempre appassionato di scrittura, giornalista pubblicista dal 2011, amo alla follia mio figlio Tommaso. Poi anche il calcio, il mare, i tramonti, la musica, i libri, la vita a colori ma anche quella in bianco e nero. Ho un gatto e sono convinto, come diceva qualcuno, che chi non sa ridere non è una persona seria.

Recent Posts

“Shanghai in my mind – Milan Station”, a Milano una mostra che racconta Shanghai con opere di artisti cinesi

Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…

2 giorni ago

La lite tra Trump e Musk vista dai social: con chi si è schierato il web?

ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…

3 giorni ago

La morte di Martina Carbonaro non è stata immediata: lo indica l’autopsia

Napoli, 3 giugno - L'autopsia ha rivelato quattro ferite principali e lesioni al collo. L'ex…

6 giorni ago

Delitto di Garlasco, il consulente della famiglia Poggi proporrà di estendere il prelievo del DNA ai tecnici che hanno analizzato i reperti

La richiesta del genetista forense Marzio Capra potrebbe aiutare a fare dei progressi nell'indagine volta…

6 giorni ago

Niente porno in Francia: i principali siti del settore protestano contro le restrizioni imposte dal governo

Questa clamorosa scelta, comunicata dalla società madre Aylo, è una risposta diretta a una recente…

6 giorni ago

La madre di Aurora Tila scrive a Meloni per chiedere pene più severe per i reati commessi dai minorenni

BOLOGNA, 02 GIU - La donna ha espresso la sua preoccupazione per le leggi attuali,…

1 settimana ago