Ha deciso una finale del Mondiale, ora ha cambiato vita e scala le montagne

Nel 2014 è stato uno dei grandi protagonisti della Germania che ha conquistato il Mondiale in Brasile. Ora ai campi di calcio preferisce le camminate sulle montagne, anche in condizioni estreme. Stiamo parlando di André Schürrle, protagonista di una nuova vita dopo aver appeso gli scarpini al chiodo

Immagine | ANSA EPA @GeoffCaddick - Newsby.it
Newsby Marco Garghentino 25 Luglio 2023

Meglio giocare a calcio tra i professionisti o mettere alla prova il proprio fisico con delle camminate estreme sulle montagne?

Per avere una risposta si prega di contattare André Schürrle, ex calciatore che, dopo essersi ritirato, ha deciso di continuare a sfidare i propri limiti cimentandosi in una nuova disciplina sportiva.

Un tempo attaccante della Germania capace di vincere una Coppa del Mondo in Brasile nel 2014, oggi il tedesco ha cambiato decisamente vita, trovando nuovi stimoli nel metodo Wim Hof.

Vediamo di cosa si tratta.

In pantaloncini nel ghiaccio tra le montagne

Dato il suo addio al calcio a soli 29 anni nel luglio del 2020, André Schürrle ha passato gli ultimi mesi a camminare tra le montagne, in condizioni che si possono considerare estreme.

Lo testimoniano diverse foto pubblicate dal diretto interessato sui propri profili social ufficiali e nelle quali Schürrle è immortalato mentre cammina a torso nudo e in pantaloncini corti tra la neve di montagna.

Una scalata tra ghiaccio e temperature decisamente fredde. Un test di resistenza tra i più difficili al Mondo per il fisico.

Si tratta del metodo Wim Hof, filosofia di vita che Schürrle pare aver adottato per continuare a trovare nuovi stimoli nella sua vita post calcistica.

André Schürrle in montagna
Immagine | Instagram di André Schürrle – Newsby.it

Recentemente, insieme a un gruppo composto da alcuni amici, l’ex attaccante tedesco ha scalato Sněžka, ovvero la montagna più alta dei Monti dei Giganti, al confine tra la Polonia e la Repubblica Ceca.

Lo ha fatto indossando solamente degli scarponi, dei pantaloncini corti e un cappello in testa e arrivando fino a 1.630 metri d’altitudine.

“Mentalmente e fisicamente è la cosa più difficile che abbia mai fatto!”.

Ha commentato in un post sul proprio profilo Instagram.

“Negli ultimi minuti non riuscivo a sentire nulla e dovevo trovare qualcosa dentro di me per andare avanti. Un’esperienza che non dimenticherò mai: -19 gradi, 100 chilometri orari di vento in faccia, neve forte e pioggia! Cosa ho imparato? Io e il mio corpo siamo più forti di quanto pensassi. Con l’anima e la mente giusta, posso raggiungere qualsiasi risultato”.

Come detto, la sua scalata Schürrle l’ha portata a termine seguendo il metodo Wim Hof, ovvero una tecnica il cui scopo è quello di portare chiunque a raggiungere i propri limiti e superarli, anche nelle condizioni più estreme.

Sul piano pratico, questo metodo si compone di alcuni esercizi specifici per la respirazione, i quali prevedono rapide azioni di inspirazione ed espirazione, seguite poi da un periodo prolungato in cui trattenere il respiro.

Questo tipo di respirazione serve ad attivare il corpo, alzando i livelli di ossigeno e riducendo quelli di anidride carbonica, così da migliorare la circolazione del sangue.

Indispensabile è poi esporre il proprio corpo al freddo, immergendolo in acque gelide o camminando in luoghi in cui la temperatura climatica è decisamente bassa.

Ciò serve a far adattare il proprio corpo a queste condizioni estreme nel tempo, portandolo così ad aumentare la propria risposta immunitaria e la propria capacità di reazione e gestione dello stress.

Da non sottovalutare, infine, è l’aspetto della meditazione. Attraverso altri esercizi di respirazione e visualizzazione completa, infatti, l’intero processo.

Chi è André Schürrle

Cresciuto calcisticamente nel Mainz, club con cui ha debuttato tra i professionisti nel 2009, Schürrle la sua carriera da attaccante l’ha vissuta quasi interamente tra Germania e Inghilterra.

Nel suo Paese d’origine ha indossato le maglie del Bayer Leverkusen, del Wolfsburg e del Borussia Dortmund (oltre a quella del già citato Mainz, ndr), riuscendo a mettere in bacheca due Coppe di Germania (una con i Lupi e una con il BVB) e una Supercoppa di Germania (ancora una volta con il Wolfsburg).

In Inghilterra ha invece giocato sempre per squadre di Londra, città in cui ha vinto una Premier League con il Chelsea, prima di vestire anche la maglia del Fulham dopo un rientro in Germania durato tre anni.

L’ultima avventura con gli scarpini ai piedi lo ha portato in Russia, dove ha giocato qualche partita con lo Spartak Mosca, prima di annunciare il proprio ritiro dal mondo del calcio nel 2020, qualche mese prima di compiere 30 anni.

Il motivo? Troppo stress derivante dal fatto di non riuscire più a esprimersi ai livelli mostrati a inizio carriera.

Quelli che nel 2014 lo portarono a essere un grande protagonista nella Germania che si laureò Campione del Mondo in Brasile.

Nel corso del torneo Schürrle realizzò, infatti, una doppietta nello storico 7-1 che la Nazionale allenata da Joachim Löw rifilò proprio al Brasile padrone di casa nella semifinale passata poi alla storia come Mineirazo (termine che riprende il nome dello stadio in cui si disputò il match, il Mineirão di Belo Horizonte, ndr).

Schürrle la firma più importante la mise però in finale, quando ai tempi supplementari riuscì a servire in profondità Mario Götze, il quale stoppò il pallone di petto e lo scagliò poi in rete con un preciso sinistro al volo.

Fu lui quindi l’autore dell’assist del goal che infranse i sogni dell’Argentina di Lionel Messi e permise alla Germania di vincere il quarto Mondiale della propria storia.

Una notte che l’ex attaccante tedesco non dimenticherà mai e alla quale, chissà, magari ripensa ancora durante le sue camminate al freddo e al gelo tra le montagne.

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