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Eriksen, l’ex medico della Nazionale italiana: “Kjaer ha capito tutto”

Il malore accusato da Christian Eriksen ha scatenato un forte turbamento non solo nel mondo del calcio, ma anche in quello della medicina sportiva. E sulla vicenda ha detto la sua anche il professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale azzurra campione del mondo a Berlino nel 2006 e oggi presidente di Libera Associazione Medici Italiani Calcio.

Castellacci su Eriksen: “Assistenza immediata è fondamentale”

Siamo di fronte a un evento drammatico. Purtroppo in Italia ci siamo un po’ abituati. Dico purtroppo dal momento che è già capitato con Morosini. Oggi se ne può parlare con il sorriso, perché il ragazzo si è ripreso. E a lui va l’augurio per una ripresa immediata“, ha dichiarato Castellacci. Le sue parole sono state riportate dall’Ansa.

Castellacci ha quindi elogiato gli interventi che sono scattati a Copenhagen immediatamente dopo il malore di Eriksen. Il professore ha evidenziato che proprio i soccorsi operati al nazionale della Danimarca, prima dai compagni (in particolare il capitano Simon Kjaer) e poi dai sanitari, sono stati fondamentali per salvargli la vita. “L’assistenza immediata è fondamentale. La cosa fondamentale è rendersi conto subito della gravità della situazione“, ha dichiarato infatti.

Gli elogi a Kjaer: “Davvero bravo, si è reso conto subito”

Castellacci si è poi soffermato proprio su Kjaer e sui suoi soccorsi a Eriksen. “È stato davvero bravo il capitano, che immediatamente si è reso conto della gravità della situazione – ha spiegato infatti –. Perché la prima cosa da fare è rendersi conto della gravità della situazione. Addirittura ho letto che ha liberato le vie aree dalla lingua, e quindi ha già fatto un primo passo di tipo medico. Poi sono stati stati determinanti i soccorsi immediati“.

Sulla lucidità e anche l’umanità di Kjaer si sono soffermati in molti in questi giorni di sollievo dopo la grande paura per Eriksen. E mentre il giocatore dell’Inter è ancora in degenza e attende di capire il destino sulla sua carriera, il mondo della medicina applaude. Perché la serata di Copenhagen ha rischiato davvero di concludersi in maniera decisamente più tragica.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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