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DAZN si scusa per la figuraccia. Diritti Tv a rischio?

Quella di ieri, domenica 11 aprile, non è stata una giornata positiva per gli amanti del calcio. Alcuni problemi tecnici di DAZN hanno impedito la visione di due partite: Inter-Cagliari e Verona-Lazio. Questo inconveniente ha indispettito molti abbonati al servizio di streaming e ha sollevato delle perplessità sulla scelta di affidare a DAZN il diritto di trasmettere le partite dei prossimi tre campionati di serie A. Sui social le polemiche, anche piuttosto accese, non sono mancate. Ma al di là delle urla virtuali, dei meme e della facile ironia, quanto è effettivamente grave quel che è successo ieri? DAZN rischia davvero di perdere i diritti Tv della serie A? Proviamo a capirlo insieme.

Le scuse di DAZN

In primo luogo, bisogna segnalare che DAZN si è prontamente scusata per quello che è successo e ha fornito una breve spiegazione. “Siamo molto amareggiati per quanto accaduto oggi sulla nostra piattaforma”, ha scritto la società sui social. “Siamo assolutamente consapevoli della grande responsabilità che abbiamo nei confronti di tutti i tifosi e dell’intero mondo dello sport. Come comunicato in precedenza, stiamo indagando il problema originato dal nostro partner Comcast Technology Solutions (CTS), che ha avuto un impatto su DAZN e su altri broadcaster europei. Siamo profondamente dispiaciuti e adotteremo ogni opportuno provvedimento per quanto accaduto”.

Il ruolo di Sky

L’aspetto curioso di tutta questa vicenda è che Comcast Technology Solutions fa parte del gruppo Comcast Corporation, legato al controllo societario di Sky. Dando la colpa del disservizio al fornitore, DAZN ha in qualche modo puntato l’indice verso la sua principale rivale. Sky, dal canto suo, ha fatto notare come sul canale 209 entrambe le partite fossero perfettamente visibili. Una mossa comprensibile, considerando che l’emittente è uscita sconfitta nella corsa ai diritti Tv e ha tutto l’interesse a mostrarsi più affidabile del servizio di streaming. Sotto questo punto di vista, DAZN ha ancora molto da dimostrare: in Italia il servizio è disponibile solo da due anni, mentre Sky è una realtà consolidata e conosciuta da molto tempo. Per guadagnare la fiducia degli amanti del calcio e diventare il nuovo “punto di riferimento”, la piattaforma inglese dovrà evitare di commettere altri errori e garantire un servizio di alto livello.

L’ira dei tifosi

La rabbia dei tifosi non nasce solo dal disservizio di domenica, ma è legata anche a vari altri problemi che si sono verificati in passato. Poco dopo l’arrivo in Italia, per esempio, DAZN era stata criticata perché il segnale delle partite arrivava in ritardo. Più recentemente, un malfunzionamento della piattaforma ha impedito ai tifosi di vedere l’ultimo rigore della partita Rio Ave-Milan, della quale aveva l’esclusiva.

DAZN rischia di perdere i diritti Tv della Serie A?

Ma quindi i diritti Tv della Serie A sono a rischio? La risposta breve è no. I diritti Tv sono già stati affidati alla piattaforma di streaming e non bastano dei problemi tecnici per mettere in discussione un investimento complessivo di 840 milioni di euro. In secondo luogo, dal prossimo luglio DAZN potrà contare su Tim come partner infrastrutturale. Questo sodalizio dovrebbe ridurre le probabilità che un inconveniente come quello di domenica si ripeta di nuovo.
È ormai certo che DAZN potrà trasmettere sette partite in esclusiva, più altre tre in co-esclusiva. Sky è la più vicina a mettere le mani su questo pacchetto, anche se finora le offerte avanzate (una da 70 milioni e un’altra da 87,5 milioni) non sono state sufficienti. La base d’asta dovrebbe essere compresa tra i 110 e i 120 milioni. Su questo punto la partita è ancora aperta, ma dovrebbe chiudersi nei prossimi giorni.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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