Davide Rebellin, l’accusa è pesante: “Trattato ingiustamente fino alla fine”

Davide Rebellin accusa
Davide Rebellin, l'accusa è pesante (Newsby.it) 1
newsby Federico Danesi16 Dicembre 2022

Davide Rebellin, l’accusa è pesante: “Trattato ingiustamente fino alla fine”. La vedova del campione contro quelli che lo hanno attaccato

Un uomo solo, come era successo anche a Marco Pantani nonostante le due vicende umane siano profondamente diverse. Così si sentiva Davide Rebellin ancora prima della sua tragica fine, lo scontro fatale con un camion a Montebello Vicentino il 30 novembre scorso.

Davide Rebellin accusa
Davide Rebellin, l’accusa è pesante (Newsby.it) 1

La denuncia, pesante e commovente, arriva dalla vedova del campione. Françoise Antonini, che lo aveva conosciuto e poi sposato quando il veneto viveva a Montecarlo. Intervistata dal settimanale Oggi ha spiegato i problemi accusati dal marito negli ultimi tempi e la fatica che doveva fare per vivere.

Tutto era cominciato con una doppia accusa. Quella di di essersi dopato nel 2008 prima delle Olimpiadi di Pechino (l’argento gli era stato revocato dal CIO) e di essere un evasore discale perché la residenza a Montecarlo sartebbe stata fittizia. Nel 2015 però Rebellin era stato assolto del Tribunale di Padova e aveva tirato un sospiro di sollievo.

Quello però era solo il primo capitolo della storia. Perché l’Agenzia delle Entrate aveva fatto ricorso e le sue ragioni erano state accolte: “Pensavamo fosse finita, ma non era così. ‘Vedrai ci vorrà del tempo, ma vinceremo, abbiamo le prove’, mi ripeteva. Aveva portato i testimoni, tutti vedevano che viveva a Montecarlo, non riusciva a capire perché avesse perso”.

Davide Rebellin, l’accusa è pesante: le parole della moglie inchiodano i responsabili

La somma di denaro da ripianare con il fisco era ingente e per questo la mattina stessa dell’incidente prima di uscire con la sua bici per allenarsi era passato in banca per un prestito. Sul conto non c’erano più soldi, aspettava una risposta che non è mai arrivata “Davide è stato trattato ingiustamente fino alla fine. Anche la sua morte è stata orribile e ingiusta”, spiega Françoise.

Lui parlava poco, anche in famiglia, riservato com’era quando correva e vinceva molto. La vedova però sa che stava morendo male per la situazione: “Me l’hanno fatto a pezzi dentro, prima di ucciderlo. Da quando l’ho conosciuto, ci sono sempre stati problemi, cause, avvocati. Tutto era ingiusto, e sottolineo ingiusto”.

Françoise Antonini e Davide Rebellin
Françoise Antonini e Davide Rebellin (Facebook)

Un campione riservato, che non alzava mai la voce e lei solo una volta l’ha visto piangere. Continuare a pedalare, anche a 51 anni come ha fatto fino ad ottobre quando ha smesso per sempre la sua carriera da professionista. E la moglie racconta che la notte, quando dormiva, sognava di vincere ancora le Classiche in Belgio come nei giorni belli.

Morte Rebellin, a più di due settimane dall’incidente tutti aspettano l’autopsia e l’inchiesta

Tutto questo succedere mentre la famiglia non ha ancora potuto dare l’ultimo saluto al campione. L’autopsia, decisiva per stabilire le condizioni di Rebellin nel momento dell’incidente e le cause della morte, è stata rinviata un paio di volte e ora è prevista lunedì 19 dicembre. Questo dovrebbe permettere di celebrare i funerali, ai quali parteciperà anche tutto il mondo del ciclismo che è sempre stata la sua vita, prima di Natale.

Morte Rebellin funerali
Morte Rebellin, funerali prima di Natale (Newsby.it)

Parallelamente sta anche andando avanti l’inchiesta della Procura di Vicenza. Dovrà essere interrogato il 62enne autista di camion tedesco che al momento è considerato responsabile dello scontro fatale. La perizia chiarirà se il camionista poteva avere la visuale giusta per evitare l’impatto con la bici di Davide Rebellin e in questo caso scatterebbe anche l’accusa dell’omissione di soccorso. I tempi però non si annunciano brevi.