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Cos’è il Bisht, la tunica indossata da Messi durante la premiazione ai Mondiali

Al termine dell’accesissima finale del Campionato mondiale di calcio, che ha visto l’Argentina battere la Francia ai rigori (4-2), i festeggiamenti non si sono fatti attendere. In particolare, Lionel Messi, capitano della squadra vincitrice, ha ricevuto da Tamim bin Hamad Al Thani, l’emiro del Qatar, una tunica di colore nero e dai bordi dorati chiamata Bisht. Si tratta di un vestito tradizionale del Medio oriente che, di solito, è indossato sopra a una lunga veste bianca (chiamata thobe). È prestigioso e, poiché rappresenta il benessere e la regalità, è associato ai leader più importanti. Chi lo indossa viene considerato degno di rispetto.

Quando si indossa il Bisht

L’usanza prevede che il Bisht sia indossato in occasione di cerimonie importanti o portato da figure di spicco nel corso di eventi di alto profilo (proprio come gli ultimi Mondiali). Inoltre, per le autorità del Qatar è l’abito tipico delle feste nazionali. La finale dei mondiali si è svolta il 18 dicembre, giorno che coincide con quello in cui si celebra l’unificazione del Paese, avvenuta nel 1878 sotto lo sceicco Jassim bin Mohammed Al Thani. È anche per questa ragione che Messi è stato autorizzato a indossarlo prima di sollevare la Coppa del Mondo. Si tratta di un episodio senza precedenti, destinato a entrare nella lunga storia del calcio.

Una scelta oculata

Facendo indossare il Bisht a Messi prima della premiazione, il Qatar si è assicurato di legare la propria immagine a uno dei momenti più iconici dello sport. La scelta, tuttavia, potrebbe non essere priva di conseguenze, soprattutto per quanto riguarda gli sponsor. Il logo di Adidas, per esempio, è stato coperto dal Bisht ed è verosimile pensare che ai vertici dell’azienda la situazione non sia andata per niente bene. Inoltre, alcuni esperti, tra cui l’ex calciatore inglese Gary Lineker, avrebbero preferito vedere Messi sollevare la coppa con addosso solo i colori dell’Argentina.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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