Lo scorso ottobre a Wuhan, epicentro mondiale della pandemia di coronavirus, si sono svolti i Giochi Mondiali Militari. Istituiti nel 1995 e organizzati ogni quattro anni, raccolgono circa 10mila atleti di 110 nazioni, che si misurano in 28 discipline sportive. Nonostante non siano famosi e conosciuti come le Olimpiadi, sono una vetrina importante per chi vi partecipa, anche se quest’ultima edizione (la settima) rischia di passare alla storia per altri motivi.
A quasi sette mesi di distanza dallo svolgimento della rassegna in terra cinese, infatti, aumentano sempre di più le testimonianze di atleti, italiani e non, che raccontano di aver avuto febbre e altri sintomi simili a quelli del coronavirus una volta rientrati in Europa. Tra questi c’è anche lo schermidore dell’Aereonautica Militare, Matteo Tagliariol, oro e bronzo olimpico a Pechino 2008. “A fine ottobre sono stato ai Giochi Mondiali Militari a Wuhan. Dopo pochi giorni moltissime persone della delegazione italiana si sono ammalate di influenza“, racconta lo schermidore.
Lo stesso Tagliariol si è ammalato e, una volta rientrato in Italia, i sintomi si sono protratti per circa tre settimane. “Avevo molta tosse, il medico mi ha detto che tantissima gente stava male – racconta ancora -. Quando sono tornato sono stato molto male, ho avuto la febbre, mai sotto i 37,5, per almeno tre settimane. Non ha funzionato un ciclo di antibiotici. Poi sono guarito, ma si sono ammalati mio figlio, la mia compagna e mia madre. Avevo difficoltà a respirare, io l’ultima crisi d’asma l’avevo avuta quando avevo 18 anni. Nell’appartamento in cui ero a Wuhan tutti i sei atleti che erano con me si sono ammalati con gli stessi sintomi. Nessuno si è poi ammalato di coronavirus“, aggiunge Tagliariol.
Secondo un’inchiesta pubblicata da l’Equipe, anche alcuni atleti francesi che hanno preso parte ai Mondiali Militari di Wuhan avrebbero accusato seri problemi respiratori che, nelle settimane successive, sarebbero stati diagnosticati come “evidenti sintomi di Coronavirus“ da un medico militare.
Si tratterebbe di due atleti del pentathlon moderno, Elodie Clouvel (argento olimpico a Rio de Janeiro) e Valentin Belaud, cinque volte campione del mondo. La notizia, però, è stata prontamente smentita dal Ministero della Difesa transalpino, che ha negato le positività e imposto agli atleti di non esprimersi più pubblicamente sul tema.
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