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A Reggio Emilia la Juventus si è aggiudicata la Coppa Italia battendo per 2-1 l’Atalanta al termine di una partita palpitante e giocata molto bene nel secondo tempo dai bianconeri, che avevano subito a lungo l’iniziativa degli orobici prima dell’intervallo. Ma uno dei grandi eventi della serata è stato rappresentato dal ritorno del pubblico in tribuna, per l’unanime gioia sia degli appassionati che degli stessi giocatori.
La finale di Coppa Italia di fatto segna la ripartenza del calcio. I tifosi sono tornati sugli spalti a sostenere la propria squadra del cuore al Mapei Stadium di Reggio Emilia in occasione del match Atalanta-Juventus. Gli spettatori, in tutto oltre 4 mila, sono stati suddivisi tra le due curve e le due tribune. L’accesso è avvenuto attraverso sette ingressi, per evitare assembramenti.
Per i tifosi è stato garantito l’accesso allo stadio per la finale di Coppa Italia previo biglietto d’ingresso, accompagnato da una delle seguenti certificazioni. Era infatti necessario presentare un attestato di avvenuta guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi, un attestato del completamento del ciclo vaccinale oppure un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Tanti sorrisi all’esterno dell’impianto di Reggio Emilia nei minuti precedenti al match di Coppa Italia: “Il rito prepartita per un tifoso è sempre lo stesso. L’eccitazione è la solita, poi effettivamente poter entrare dentro lo stadio fa una certa differenza. Ma anche solo semplicemente essere fuori e sentire i suoni veri“, afferma un sostenitore bianconero. Gli fa eco una signora con la maglia della Juventus: “Finalmente una felicità, dopo un anno e mezzo. Questa è una serata di vittoria anche sulla pandemia. Speriamo vada avanti così“.
“È tutto bellissimo. Poi tornare allo stadio per una finale di Coppa Italia è fantastico – sono invece le voci dei tifosi dell’Atalanta –. È il coronamento di un ciclo che questa squadra merita. Perché comunque, da cinque anni a questa parte, ha fatto cose esagerate e impensabili. Però se lo merita, e se lo merita la città di Bergamo. Anche per tutto ciò che abbiamo dovuto passare per il problema Covid. E riguardo alla partita, ci crediamo. Perché anche se fa quasi ridere pensarci e dirlo, ma sulla carta partiamo forse alla pari con la Juventus“.
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