Calcio

Calcio, Lega Pro: “Nostro stop rafforza richiesta ripartenza Serie A”

I club di Lega Pro hanno raggiunto l’accordo per chiedere al Consiglio della Figc lo stop definitivo alla stagione di Serie C 2019/20 a causa dell’emergenza coronavirus. Ora, a pronunciarsi in via definitiva dovrà essere il Consiglio federale.

Della decisione ha parlato il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli: “Siamo in enorme difficoltà. Ho riunito 60 medici delle società e mi hanno fatto capire come la struttura medica non tenga. Il primario di terapia intensiva dell’ospedale di Bergamo, che è il medico dell’Albinoleffe, mi ha fatto capire come ci fosse la possibilità di trasmettere il virus dal suo reparto. Le squadre del Sud non potrebbero fare i tamponi“, spiega Ghirelli.

Un discorso a parte merita invece la Serie A, che sta valutando l’ipotesi di ripartire anche grazie alla possibilità di garantire le condizioni di sicurezza necessarie. “Siamo solidali con la Serie A perché può avere le condizioni per ripartire. Il fatto che la Serie C si mostri così in difficoltà rafforza la richiesta di far ripartire la A, che darebbe una mano alla C. Per questo abbiamo deciso di chiudere la stagione. Il rischio serio è quello della continuità aziendale“, aggiunge il presidente della Lega Pro.

Lega Pro, Ghirelli: “Promozioni? Mi auguro che non ci saranno ricorsi”

La chiusura anticipata della stagione pone la questione delle promozioni. Ghirelli ha commentato la decisione di assegnare la quarta promozione in Serie B attraverso il criterio del merito sportivo e non disputando i play-off. “Si è votato con tre quesiti per la quarta da promuovere: il merito sportivo non è stato contestato da nessuno. Ora qualcuno sembra voglia ricorrere, ma mi auguro che non ci saranno ricorsi. Bisogna ancorarsi alle norme federali e scegliere la soluzione che crea meno problemi. Mi dispiace profondamente per il Bari, ma le società che potrebbero partecipare ai play-off sono 28: se avessero votato quelle la maggioranza sarebbe stata netta. Ci si interroghi perché non hanno votato“, le sue parole.

Andrea Corti

Nato a Roma nel 1978, dopo essersi dedicato al giornalismo scritto e ad aver pubblicato alcune biografie di personaggi dello sport come Zeman e Zanardi, ormai da anni è ‘sul campo’ con la telecamera in una mano e il microfono nell'altra. Dalle partite di calcio alle consultazioni per la formazione del governo, sempre con passione ed entusiasmo.

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