Addio a Tony Santagata: il cantante è scomparso a 85 anni

L'ultima apparizione televisiva del cantante risale a pochi gorni fa nella trasmissione "Oggi è un altro giorno" di Serena Bortone

Tony Santagata
Tony Santagata a "Oggi è un altro giorno" - Immagine: Rai
newsby Ilaria Macchi5 Dicembre 2021

Il mondo della musica piange la scomparsa di Tony Santagata, che si è spento imporvvisamente pochi giorni prima di compiere 86 anni (li avrebbe festeggiati il 9 dicembre). A ufficializzare la notiza è stata la moglie Giovanna, al suo fianco ormai da 50 anni.

Recentemente l’artista era stato ospite di Serena Bortone nel suo programma “Oggi è un altro giorno“, in onda su Raiuno, proprio per questo la trasmissione ha voluto rcordarlo sui social.

 

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Tony Santagata è morto: la notizia arrivata all’improvviso

Tony Santagata (all’anagrafe Antonio Morese) è venuto a mancare in mattinata mentre era ricoverato in un ospedale di Roma. I motivi non sono stati resi ancora noti dalla famiglia. Solo un anno fa l’artista aveva dovuto affrontare uno dei dolori più importanti per un uomo, la perdita del suo unico figlio, Francesco. La notizia lo aveva devastato anche perché era arrivato a poca distanza da un suo intervento chirurgico; nella convalescenza Francesco lo aveva assistito senza mai lasciarlo solo.

Il nome con cui era noto era in realtà un nome d’arte, scelto per rendere omaggio alla sua terra di origine. Lui era infatti nato a Sant’Agata di Puglia.

Nonostante negli ultimi anni si fosse visto poco in Tv, l’artista poteva mancare una carriera ricca di successi, iniziata con la vittoria a “Canzonissima” nel 1975 con il brano “Lu Maritiello“. La popolarità era poi arrivata con una serie di canzoni nel suo dialetto, ma apprezzati anche oltre i nostri confini (era apprezzato soprattutto in Argentina, Canada e Russia). Tra i più noti ci sono “La Zita”, Quant’è bello lu primm’ammore” e “Squadra grande, squadra mia”. Quest’ultima era rimasta impressa nel cuore e nella memoria di tutti i calciofili proprio perché era diventata il simbolo della vittoria dell’Itala ai Mondiali di calcio del 1982, oltre a essere stata scelta come sigla d “Goalflash” e “Domenica Sprint”.

Nel suo curriculum ci sono anche sei opere musicali moderne, tra cui spicca “Padre Pio Santo della speranza“, che aveva eseguito presso l’Aula Paolo VI in Vaticano la sera della canonizzazione del Santo. La sua performance si era poi conclusa con “Padre Pio, ho bisogno di te“, diventata la preghiera ufficiale dei fedeli del Santo. Insieme ad altri colleghi aveva inoltre contribuito a fondare la Nazionale Artisti.

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