Tony Renis, chi è il cantante ringraziato dai Black Eyed Peas a Sanremo
Il cantante ha vinto il Festival nel 1963 ed è stato l'autore di grandi successi anche internazionali, tra tutti Grande, Grande, Grande di Mina

Tony Renis | Photo by Sannita under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en)
“Vogliamo dire al nostro zio Tony Renis quanto gli vogliamo bene”. Sono le parole pronunciate dai Black Eyed Peas, gruppo musicale ospite nella seconda serata del Festival di Sanremo 2023, dopo la performance della band che ha portato sul palco dell’Ariston alcune delle sue hit più famose tra cui Mamacita, Don’t you worry e I gotta feeling.
Forse però non tutti, soprattutto i più giovani, conoscono Tony Renis, il quale tra l’altro quest’anno festeggia i 60 anni dalla vittoria del Festival. E perché i Black Eyed Peas lo hanno ringraziato?

Chi è Tony Renis
Gli inizi
Nato a Milano nel 1938, Elio Cesari inizia la sua carriera fin da giovanissimo esibendosi nelle parrocchie. Comincia poi a girare diversi locali e teatri milanesi, molto spesso insieme all’amico d’infanzia Adriano Celentano, cimentandosi tra le altre nell’imitazione dei due showman Dean Martin e Jerry Lewis.
In questo periodo adotta il nome d’arte Tony Renis, ricavato unendo i nomi di Guido Reni, pittore e incisore italiano (Cesari tra l’altro è figlio del pittore Orfelio Cesari) e Tony Curtis, attore statunitense.
La svolta arriva nel 1958 quando pubblica i suoi primi 45 giri in cui presenta diverse cover di successi italiani e internazionali.
La vittoria del Festival di Sanremo
La prima partecipazione sul palco del Festival di Sanremo avviene nel 1961 con Pozzanghere, scritta dal padre. L’anno dopo porta Quando quando quando, grandissimo successo italiano e internazionale che però non vince il Festival. La vittoria arriva nel 1963 con Uno per tutte, brano scritto dallo stesso Renis, da Alberto Testa e da Mogol, e cantato insieme a Emilio Pericoli.
Torna al Festival anche l’anno dopo con la canzone I sorrisi di sera e poi in modo indiretto nel 1967 quando la canzone Quando dico che ti amo, scritta da Renis insieme ad Alberto Testa, viene cantata dall’esordiente Annarita Spinaci classificandosi seconda. L’anno dopo torna sul palco di Sanremo in carne e ossa insieme a Domenico Modugno cantando Il posto mio.

Grande, Grande, Grande e gli anni negli Stati Uniti
Oltre a cantare, Tony Renis è anche un grande autore. In questo campo il miglior risultato lo ottiene con il brano Grande grande grande, che cantato da Mina diventa uno dei più grandi della tigre di Cremona.
All’inizio degli anni settanta Tony si trasferisce negli Stati Uniti, prima a New York e poi a Los Angeles, dove conosce tra gli altri Stevie Wonder e Frank Sinatra, e si esibisce a Las Vegas come cantante. In questi anni si cimenta anche come produttore discografico e scrive colonne sonore.
Il Golden Globe e il lavoro con Andrea Boccelli
Nel febbraio 1999 vince il Golden Globe e ottiene una candidatura all’Oscar con il brano The Prayer, presente nel film d’animazione La spada magica – Alla ricerca di Camelot e cantato da Céline Dion e Andrea Bocelli.
Nel 2000, in occasione del 50º anniversario del Festival della Canzone Italiana, gli viene conferito il Premio Speciale alla Carriera. A Sanremo torna nel 2004 quando la Rai lo nomina direttore artistico della 54esima edizione del Festival. È proprio in questa occasione che invita i Black Eyed Peas sul palco dell’Ariston. Invito di cui il gruppo si è ricordato a 19 anni di distanza ringraziando Tony Renis.
Nel 2006 produce l’album Amore di Andrea Boccelli, insieme a David Foster e Humberto Gatica, disco che diventa in breve tempo un grande successo internazionale grazie anche alle partecipazioni di Stevie Wonder e Christina Aguilera.