Rai, conferenza Sanremo. Fedez senza freni al Festival, Coletta: “Inammissibile attacco personale”

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Durante la seconda serata del Festival di Sanremo, Fedez si è esibito in collegamento dalla Costa Smeralda con due nuovi brani “Freestyle” e “Problemi con tutti”. Testi irriverenti che hanno scatenato, prevedibilmente, molte polemiche. Il rapper ha proposto note di cronaca e non sono mancate le “bordate” politiche, citando Matteo Messina Denaro e “il viceministro vestito da Hitler”, ovvero il sottosegretario Bignami, di cui ha strappato la foto. Alla fine della sua esibizione il marito di Chiara Ferragni ha dichiarato: “Voglio assumermi le piene responsabilità di ciò che ho fatto, il testo della canzone non era stato enunciato allo staff della Rai qui presente”.
Fedez si assume le responsabilità, ma arriva la risposta e la reazione della Rai
Stefano Coletta, direttore Rai, durante la conferenza stampa di giovedì 9 febbraio, ha commentato così quanto accaduto: “Confermo che non eravamo a conoscenza della performance. A nome dell’azienda ritengo che la libertà di espressione sia un diritto sacrosanto che deve esprimersi in tutte le forme di arte e attraverso tutti i pensieri che un individuo può avere, ma sempre a nome della Rai, ma anche dei vertici, e lo dico in maniera molto netta, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali della performance di Fedez, soprattutto nella gestualità. La gestualità può avere una libertà espressiva, ma può fare anche molto male (riferendosi allo strappo della foto di Bignami ndr) quando diventa un attacco personale che io contesto fortemente e che il servizio pubblico non può ammettere. Non è più libertà e non è più diritto quando poi, appunto, si tramuta in un attacco personale peraltro ad un viceministro del nostro Governo che ha già chiesto scusa più volte e che ha anche dichiarato che quella foto rappresentava un capitolo chiuso. Questo tipo di attacco non è sinonimo di libertà. Come rappresentato del servizio pubblico e dei miei vertici, ovviamente, non possiamo che sottolineare che quando poi l’attacco diventa personale non c’è libertà che tenga”. Ha poi concluso il suo intervento: “Il diritto e l’esercizio di libertà diventa non libertà nel momento in cui si tramuta in attacco personale. Non è ammissibile. Quindi piena libertà all’espressione degli artisti, ma non che poi si tramutino in gesti davvero lontani dalla libertà”.