L’evento epocale organizzato il 7 agosto scorso per l’anteprima mondiale dell’album Utopia, ultima impresa discografica di Travis Scott, ha generato il caos. Ma non – solo – come ci si poteva aspettare. Dopo l’inaspettato annuncio della data al Circo Massimo, avvenuta a pochi giorni dal live, ma subito presa d’assalto dai fan, il trapper era pronto a dare spettacolo. Forse, meno a scatenare polemiche. Tante che ora in molti mettono in dubbio la possibilità che il Circo Massimo accolga altri concerti rock.
Fuori dall’evento, la performance canora di Scott ha provocato lo scompiglio generale in diverse zone di Roma. Tanti i cittadini che hanno intasato i social, allarmati da quella che hanno percepito come un’onda sismica, avvertita da Santa Maria Maggiore fino a Monteverde. Allo stesso modo, anche il pubblico all’interno del Circo ha vissuto istanti di panico, con molti dei presenti che hanno rischiato di rimanere schiacciati dalla calca esultante. Però, il vero panico si è scatenato quando qualcuno ha vaporizzato spray urticante sulla folla, causando un fuggi fuggi generale. Tuttavia, l’unico ferito è stato un ragazzino di 14 anni che, per eludere la sorveglianza, si è arrampicato sulla terrazza del Palatino all’interno del Parco archeologico, cadendo da un’altezza di circa 4 metri.
Spray al peperoncino: tensione tra la folla e 60 intossicati
Sebbene lo show sia durato poco più di un’ora, tanto è bastato affinché la vigilanza del Circo Massimo dovesse fronteggiare svariati problemi di ordine pubblico. Prima, cercando di fare defluire migliaia di persone che rischiavano di accalcarsi sulle transenne e rimanere schiacciati. Poi, intervenendo alla richiesta di aiuto di alcuni giovani che si sono recati presso i punti di primo soccorso con irritazioni agli occhi e alla gola.
Non è ancora chiara la dinamica dei fatti, ma una prima ricostruzione imputa a un irresponsabile la colpa di avere spruzzato spray urticante al peperoncino sulla folla. Un gesto sconsiderato che avrebbe potuto degenerare in tragedia, con numerose persone che hanno iniziato ad allontanarsi in massa, scavalcando i divisori e rischiando di inciampare l’uno sull’altro.

Tuttavia, il pronto intervento della sicurezza e dei medici del 118 ha evitato il peggio. Infatti, sebbene il responsabile non sia stato individuato, tra le 60 persone intossicate non risultano feriti. Tragedia sfiorata, quindi, che deve avere riportato alla mente del trapper un dramma già vissuto e da poco archiviato sotto il profilo giudiziario. Infatti, nel 2021 Travis Scott era finito al centro di polemiche, con tanto di denuncia penale, per quanto avvenuto durante un suo concerto a Houston, in Texas, in cui 10 persone sono morte in seguito a un’enorme ressa tra il pubblico.
Panico per l’allarme terremoto
Se la situazione durante il live di Travis Scott rimaneva appesa a un filo, in tutta Roma alcuni cittadini hanno involontariamente preso parte al concerto. Ma non si è trattato di una partecipazione gradita. I bear delle casse, scandito dall’energia fisica dai circa 70mila, ha fatto tremare la terra, con una scossa avvertita fino a Monteverde. Un vero e proprio terremoto.
Su Twitter, in tanti hanno lamentato che “letto e divano hanno cominciato a muoversi”, intasando le linee dei Vigili del Fuoco. Tuttavia, i sismografi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologi – Ingv – non hanno registrato alcuna attività sospetta. Era solo musica: oscillazioni superficiali dovute ai troppi decibel e alla folla in movimento.

Pesanti le critiche delle istituzioni. “Il Circo Massimo è un monumento, non una sala concerti, e va rispettato”, tuona Alfonsina Russo, Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo: “Per questo non verrà più dato parere favorevole all’uso dell’area per i concerti rock”.
Dal canto loro, i promoter ci tengono a chiarire che “la serata si è svolta al meglio grazie al coordinamento e alla cooperazione di istituzioni, forze dell’ordine e organizzatori”. Mentre il Presidente della Commissione turismo e grandi eventi di Roma Capitale, Mariano Angelucci, replica alle polemiche sulla location, appellandosi alla visibilità e alla valorizzazione che simili eventi portano sul territorio.