In occasione della presentazione dei palinsesti di La7 per la prossima stagione spicca una novità davvero importante: “Non è l’Arena”, il programma in onda ogni domenica con la conduzione di Massimo Giletti è stato cancellato. L’emittente non ha comunicato quali siano le motivazioni che hanno portato a questa decisione, ma questa scelte mette inevitabilmente in discussione il futuro del giornalista. Non è escluso un suo ritorno in Rai, dove fino a qualche anno fa era una delle colonne della Tv di Stato e garanzia di ottimi ascolti.
Negli ultimi quattro anni “Non è l’arena” è stato uno dei punti di forza del palinsesto di La7, oltre a essere stato un appuntamento imperdibile per tantissime persone che desideravano essere informate sulle vicende di attualità più rilevanti. Massimo Giletti si è dimostrato in grado di affrontare anche temi piuttosto scomodi ma interessanti per il nostro Paese, soprattutto in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo. A sorpresa, il format non è stato però confermato per la prossima stagione televisiva al via da settembre.
I primi dubbi sul futuro della trasmissione erano stati avanzati proprio dallo stesso giornalista in occasione dell’ultima puntata andata in onda qualche settimana fa. Il conduttore, infatti, aveva non solo ringraziato i telespettatori, ma anche l’emittente per l’esperienza vissuta. Su cosa punterà La7 in una fascia importante come quella della domenica sera? Almeno per ora ci sono poche informazioni a riguardo. “Film/Produzione Evento La7 dal 19 settembre“ – si legge per ora nella nota diffusa dalla rete.
A questo punto l’idea di rivedere Giletti in Rai potrebbe essere più che fattibile. Qualche giorno fa era stato lui stesso a lasciare aperto uno spiraglio: “Chi fa buoni ascolti diventa appetibile per il mercato – ha detto in un’intervista a ‘Lo Specchio’ -. Ricordo una persona, in Rai, che mi disse: se vai a La7 sei morto. Si sbagliava. La Rai è stata casa mia per trent’anni. Escludere un ritorno sarebbe un errore. Ma la mia tv ha bisogno di libertà e di un editore forte”.
Il rapporto che lega il giornalista a Urbano Cairo a Massimo Giletti resta comunque fortissimo: “Il giorno del funerale di mio padre ho sentito una mano appoggiata sulla spalla. Mi sono girato e l’ho visto lì. Ci siamo abbracciati. Sono cose che restano” – ha concluso.
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