La legge di Lidia Poët, qual è la storia vera dietro la serie di Netflix

L'attrice Matilda De Angelis veste i panni di un personaggio storico, Lidia Poët - newsby.it
La lotta per il diritto allo studio e al lavoro, Netflix racconta, tra realtà e romanticismo, la storia di una donna che ha segnato il nostro passato, imponendosi in un mondo maschile.
Le piattaforme streaming sono ormai numerose e dai contenuti più vari. Che si scelga un vecchio film classico o una serie tv sci-fi, le soluzioni proposte sono davvero infinite. Netflix, probabilmente la più diffusa ad oggi, ci regala spesso delle alternative interessanti. E proprio in questi giorni mette a disposizione una nuova storia, particolarmente avvincente, raccontando la vita di Lidia Poët, la prima donna ad entrare nell’Ordine degli Avvocati in Italia. Ma cosa c’è di vero dietro i sei episodi che narrano le vicende della giovane attivista?

Il periodo storico è sicuramente importante. Stiamo parlando di metà-fine 800, e la donna nell’800 vive un periodo di decisiva transizione. Al di là del paese e dello stato sociale, chiaramente diversi in ogni parte del mondo e per una serie di fattori, per la donna è un secolo di cambiamento e presa di coscienza. Nonostante la netta condizione di inferiorità, prende vita il fermento di una nuova cultura, il bisogno di affermarsi nell’individualità.
Cominciano ad essere rappresentate in letteratura, figure femminili più forti ed indipendenti, anche in contesti sociali tradizionali, basti pensare ad Elizabeth Bennet, la ribelle eroina del famoso romanzo di Jane Austen, Orgoglio e Pregiudizio pubblicato nel gennaio del 1813.
Poco dopo, un altro personaggio femminile libero ed emancipato, Jo March, viene raccontato da Louisa May Alcott, nel famosissimo romanzo Piccole donne, pubblicato nel 1868.
Nello stesso periodo pensiamo ad Emily Dickinson, poetessa statunitense, nata nel 1830, in una famiglia puritana e borghese, che sceglie di imporsi e di professarsi pubblicamente non cristiana, le cui opere e talento vennero riconosciuti troppo tardi.
Questi sono solo alcuni dei nomi più conosciuti, che rappresentano l’inizio di un cambiamento culturale. E Lidia Poët, la protagonista della nuova proposta Netflix, segue proprio quella scia di indipendenza che ha inizio nel 1800. Ma chi era veramente?
La prima donna a entrare nell’Ordine degli Avvocati in Italia, Lidia Poët, la lotta per i diritti
Nata a Perrero, nel 1855, in una benestante famiglia valdese, Lidia si trasferisce durante l’adolescenza a Pinerolo. Inizia a frequentare ad Aubonne, il Collegio selle Signorine di Bonneville dove consegue la patente di “Maestra superiore normale” ed in seguito anche di “Mastra di lingua inglese, tedesco e francese”. Rimasta orfana, torna a Pinerolo dal fratello maggiore, Giovanni Enrico, già titolare di uno studio legale.
Sceglie di prendere il diploma di maturità liceale e dopo di iscriversi alla facoltà di legge dell’Università di Torino. La laurea in giurisprudenza arriva il 17 giugno del 1881, e la tesi riguarda proprio la condizione della donna nella società ed il diritto al voto. Dopo aver svolto il praticantato ed aver superato l’esame di abilitazione alla professione, chiede l’iscrizione all’Ordine.

La richiesta suscita risposte diverse all’interno dell’ambiente, ostacolata da alcuni ma incoraggiata da altri. Il 9 agosto 1883 viene così accolta e Lidia diventa la prima donna ammessa all’esercizio dell’avvocatura. Purtroppo, a seguito di un appello impugnato dal procuratore generale del Regno, che non riteneva adeguata l’iscrizione di una donna, appena tre mesi dopo, Lidia è costretta a subire la cancellazione dall’albo.
Una storia a lieto fine, la vittoria in età matura, l’ammissione ed il diritto al voto
La giovane sceglie di presentare ricorso, che tristemente, non viene accolto. L’evento accenderà un dibattito diffuso, con 25 quotidiani a sostegno delle donne nei ruoli pubblici e solo 3 contrari. Nonostante l’ingiustizia, Lidia continuerà a collaborare con il fratello, a sostegno dei più deboli, pur non potendo esercitare in modo completo
Nel 1919 a seguito dell’abolizione dell’autorizzazione maritale, le donne saranno ammesse nei pubblici uffici. Nel 1920, alla matura età di 65 anni, Lidia Poët sarà finalmente iscritta all’Ordine, confermandosi, ufficialmente la prima donna avvocato in Italia. Non è tutto, Lidia riuscì anche ad assistere ad un altro importantissimo diritto acquisito, grazie finalmente all’introduzione del suffragio femminile, le donne parteciparono, nel marzo del 1946 alle elezioni amministrative.
Netflix porta sullo schermo la storia di Lidia Poët con Matilda De Angelis
Netflix sceglie quindi di raccontare questa avvincente storia, attraverso il volto della bellissima Matilda De Angelis. Matilda ha esordito al cinema nel film Veloce come il vento nel 2016, con il quale vince vince il premio come Miglior rivelazione al Taormina Film Festival. Oggi nota al pubblico per il suo ruolo di Caterina da Cremona in Leonardo con l’attore irlandese Aidan Turner, e per il ruolo di Elena Alves in The Undoing – Le verità non dette, accanto a Nicole Kidman e Hugh Grant.

Il personaggio di Lidia interpretato da Matilda De Angelis, sottolinea la caparbietà e la tenacia della giovane donna che con coraggio si batte per i suoi diritti. Il racconto enfatizza la lotta per la propria emancipazione. Un tema sempre attuale se si pensa alla tanto discussa, ancora oggi, parità di genere. La serie è creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, con la regia di Matteo Rovere e Letizia Lamartire. Non segue alla lettera la vita della giovane donna, non vuole essere una biografia o documentario. Una storia vera, raccontata attraverso l’aggiunta, con un pizzico di fantasia, di dinamiche sentimentali e familiari, che la rendono leggera e godibile al pubblico.
E se prima d’ora non avevate mai sentito pronunciare il nome di Lidia Poët, è forse arrivato il momento di mettersi in paro. Non è mai troppo tardi imparare qualcosa di nuovo, soprattutto se si può fare seduti comodamente sul proprio divano.