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SPETTACOLO

I 40 anni di The Blues Brothers, principe dei ‘cult movies’

Compie 40 anni uno dei film cult più amati della cinematografia mondiale, The Blues Brothers: diretto da John Landis e interpretato due leggendari protagonisti, Dan Aykroyd e il compianto John Belushi nel ruolo dei fratelli Elwood e Jake Blues, il lungometraggio ha resistito alla prova del tempo e dopo quattro decenni dalla sua prima uscita nelle sale, avvenuta il 20 giugno 1980, è ancora ricordato con grande affetto dai fan di tutto il mondo.

Il film si pone a metà fra commedia e azione, arricchito da un’abbondante dose di musica, il film (nato da un’idea di Ron Gwynne e Dan Aykroyd e basata sui personaggi interpretati da quest’ultimo e da John Belushi negli sketch del Saturday Night Live). Alla sua uscita fu stroncato dalla critica, che lo definì “presuntuoso”, “imbecille”, con “uno humor elementare”. Come spesso accade, però, l’opera è stata rivalutata negli anni ed è diventata oggetto di culto cinematografico, sia per il contesto del film, sia per la leggendaria colonna sonora sia ancora per il carisma dei due protagonisti.

Scene epiche e cameo leggendari

Il film, ambientato a Chicago nel 1980, racconta la storia di Jake “Joliet” Blues, ex leader di un gruppo musicale di rhythm and blues, appena uscito di galera, del fratello Elwood e delle loro avventure per salvare l’orfanotrofio in cui erano cresciuti. Avevnture che iniziano dopo aver assistito all’esibizione in chiesa del reverendo Cleophus James (interpretato dal grande artista James Brown): Jake, colto da “illuminazione divina”, decide assieme al fratello di rimettere assieme la Blues Brothers Band, dichiarandosi “in missione per conto di Dio” per recuperare i soldi per l’orfanotrofio.

Fra scene epiche (come la sequenza al ristorante, il monologo di Jake nel tunnel per evitare di essere ucciso dalla ragazza lasciata all’altare – interpretata da Carrie Fisher, celebre Principessa Leila di Guerre Stellari -, l’incursione degli agenti della Swat nel finale), e cameo d’eccezione (oltre a James Brown anche Cab Calloway, Ray Charles e Aretha Franklin), The Blues Brothers ha aumentato sempre più la sua popolarità, fino a raggiungere lo status di film cult in pochi anni.

Indimenticabili anche le canzoni: sono rimaste nell’immaginario collettivo brani come Everybody Needs Somemody to Love, Sweet Home Chicago, Gimme Some Lovin e Jailhouse Rock, eseguite proprio dai protagonisti. Il comparto musicale è arricchito anche da Think di Aretha Franklin, Minnie the Moocher di Cab Calloway e Boom Boom di John Lee Hooker.

Il sequel di 18 anni dopo

Nel 1998 uscì un sequel, Blues Brothers: il mito continua, diretto ancora da Landis, con Dan Aykroyd (che nel frattempo aveva cementato la sua fama come uno dei protagonisti della saga di Ghostbusters) che riprese il ruolo di Elwood Blues affiancato da John Goodman nel ruolo di Mighty Mack McTeer.

Il lungometraggio, dedicato alla memoria di John Belushi (scomparso nel 1982) e a sua volta arricchito da comparse speciali di artisti blues, rock e country, fu presentato fuori concorso al Festival di Cannes ed ebbe un buon seguito di pubblico, ma non riuscì mai a replicare il successo del celebre predecessore.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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