“Non ho mai approfondito la questione della guerra, anche se ho un amico di Medici senza frontiere che mi ha parlato dell’occupazione della Palestina. In tv ci sono due fazioni opposte, due tifoserie, che si urlano contro, mentre ci si dimentica chi c’è in mezzo: le vittime“. Lo ha detto il cantautore Francesco Guccini presentando a Milano il suo ultimo disco, ‘Canzoni da osteria‘. Rispondendo a una domanda della platea, Guccini ha ricordato una vignetta con le bandiere di Israele e Palestina dell’amico Sergio Staino, recentemente scomparso, e ha citato il finale della sua ‘Auschwitz’: “Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare, a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà – ha concluso -. Sarà retorica, ma io la penso così”.
Governo, l’ironia di Guccini: “A 83 anni non mi metteranno in galera“
“Sono soddisfatto, molto soddisfatto“. Lo ha detto, con tono ironico, il cantautore Francesco Guccini rispondendo a chi gli chiedeva un suo parere sul governo. “Questo è lo stato dell’arte. Cosa volete che vi dica? Ho già detto del piccolo cambiamento che ho fatto in ‘Bella ciao’. A 83 anni non mi metteranno in galera, e già questa è una bella soddisfazione; non c’è ancora una teocrazia, e questa è un’altra bella soddisfazione. D’altra parte si spera sempre che succeda qualcosa. Ma per il resto sono soddisfatto. Quasi, non del tutto“, ha aggiunto.
Guccini rivisita ‘Bella ciao‘: “Mio omaggio alle donne iraniane“
“La canzone ‘Bella ciao’ è diventata misteriosamente internazionale, passa come una canzone partigiana ma non lo è“, ha detto il cantautore. Ad aprile il disco è proprio ‘Bella ciao’: “Un piccolo omaggio alle donne iraniane, perché molte di loro la cantano in italiano come simbolo della protesta contro la teocrazia – ha spiegato Guccini -. Ho cambiato anche una parola del testo e al posto de ‘l’invasor’ ho messo ‘l’oppressor’, perché in Iran non c’è un invasore, ma appunto un oppressore“.