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SPETTACOLO

Gigi Proietti, da Mattarella alla Rai: tutti gli omaggi al Maestro

La morte di Gigi Proietti ha gettato nello sgomento e nel cordoglio l’intero Paese, che si è risvegliato lunedì 2 novembre scoprendo che il Maestro (come tutti si rivolgevano amorevolmente al grande attore romano) non c’è più. E così le manifestazioni di grande amore nei suoi confronti si sono susseguite con il trascorrere delle ore.

Le istituzioni ricordano Gigi Proietti

Tra i primi a ricordarlo il Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, in una nota, ha espresso il suo “grande dolore” sottolineandone la “grande cultura“, la “capacità espressiva eccezionale“, la “simpatia travolgente“, “l’espressione genuina dello spirito romanesco“. Di Gigi Proietti ha parlato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, definendolo “straordinario protagonista della nostra cultura” e “genio dello spettacolo“.

Arriva anche l’omaggio di altri capisaldi dello Stato italiano, a partire dalla Camera dei Deputati, che ne ricorda un ispirato discorso risalente a cinque anni fa. Un vero e proprio “omaggio alla romanità“, come sottolinea l’account ufficiale di Montecitorio su Twitter. Un ricordo di Gigi Proietti arriva poi anche dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri, cui fu legato grazie all’interpretazione dell’amatissimo Maresciallo Rocca.

Il cordoglio del mondo dello spettacolo

Tra gli esponenti del mondo dello spettacolo, molti dei quali hanno avuto la possibilità di lavorare con Gigi Proietti, spicca Fabio Fazio (che lo ha ospitato spesso a “Che Tempo Che Fa”). Ma anche Raffaella Carrà, Nino Frassica, Antonella Clerici. E Alessia Marcuzzi, che ha voluto ricordare il Maestro con uno dei suoi tanti aforismi.

La Rai ricorda Gigi Proietti

Infine i tanti pensieri della Rai, di cui Gigi Proietti è stato protagonista per decenni. E che in diversi post lo ha voluto ricordare. Come uno dei più grandi simboli dell’Italia, che ci saluta all’improvviso.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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