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SPETTACOLO

Beatles, in arrivo la docu-serie “Get Back”: ecco il primo trailer

Se ne parlava da tempo, ora finalmente possiamo vederne qualche anteprima. “The Beatles – Get Back“, la serie-documentario sui Fab Four, è in arrivo su Disney+ (sarà distribuita il 25, 26 e 27 novembre). E ora la major hollywoodiana ha fatto uscire il primo trailer ufficiale, che anticipa i temi della miniserie.

Il trailer di “The Beatles – Get Back

A curare la regia di “The Beatles – Get Back” sarà nientemeno che Peter Jackson, regista neozelandese pluripremiato per la trilogia de “Il Signore degli Anelli“. E al centro della trama ci sarà la difficoltosa storia della creazione di “Let it Be, ultimo album della carriera del quartetto di Liverpool. Che, come noto, uscì nel 1970 quando la band si era addirittura già sciolta.

Il trailer spiega che “The Beatles – Get Back” mostrerà “oltre 57 ore del più esclusivo e inedito girato della band“, riassunte in tre imperdibili episodi. A raccoglierle fu una troupe a partire dal gennaio 1969, allo scopo di realizzare un documentario poi naufragato. Il tutto a causa proprio dei dissidi tra i quattro artisti, già chiaramente percepibili nei pochi minuti del filmato uscito in queste ore in anteprima.

I problemi di “Let it Be” e i dissidi tra i Beatles

L’album “Let it Be” uscì l’8 maggio 1970. I Beatles avevano però già comunicato il loro scioglimento il 10 aprile, quando Paul McCartney annunciò in un’intervista che avrebbe proseguito la sua carriera musicale da solo. Il disco, come detto, riuscì a nascere nonostante una serie infinita e apparentemente insormontabile di problemi. Paul si sentiva ormai frontman dei Fab Four, ruolo messo ovviamente in discussione da John Lennon che a sua volta aveva in testa progetti incompatibili con il collega.

In tutto ciò restava il problema delle esibizioni live: i Beatles non facevano ormai da tempo concerti, contrariamente ai desideri di Paul. Da qui scoppiò la miccia, con una furibonda lite tra John e il “quasi insospettabile” George Harrison. Fu proprio quest’ultimo, autore di alcuni tra i più raffinati assoli della storia dei Beatles ma spesso sovrastato dal carisma dei più noti compagni, a staccare la spina.

Un album stupendo e complicato

Il disco “Let It Be” è pieno di questi dissidi, che a un orecchio attento non possono sfuggire. L’inizio delle registrazioni risaliva infatti ad almeno un anno e mezzo prima. Quando addirittura lo straordinario “Abbey Road”, album del 1969, ancora non era uscito. Le liti tra i quattro Fab Four erano ormai all’ordine del giorno, con cambi di studi di registrazione, sessioni sovrapposte e sovraincisioni. Tutto chiaramente percepibile nei quattro minuti di trailer di “The Beatles – Get Back”.

Addirittura la stessa “Let It Be” esiste in tre versioni diverse, visto che nel frattempo cambiò anche il produttore dei Beatles (da George Martin a Phil Spector). Il risultato è che l’assolo di George Harrison che tutti conoscono, riproposto anche sui CD degli ultimi decenni, è completamente diverso rispetto a quello che uscì sul vinile originario. E che potete riascoltare qui:

“Let It Be”, ovvero “lascia che succeda”: fu questo l’ultimo messaggio di un quartetto di poeti, artisti, pionieri e geni della musica. Ormai troppo grandi, presi uno per uno, per poter restare negli ormai stretti panni dei Beatles. Ma che anche oltre la loro fine ufficiale, riuscirono a dare il massimo di loro stessi. E di cui, dal 25 novembre, potremo scoprire un’infinità di segreti in più.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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