New York, la grande Mela rischia di sprofondare: il sottosuolo sta cedendo

La vista di New York City dall'alto - Foto Ansa
Newsby Francesco Livolti 22 Maggio 2023

New York è in pericolo. Il rischio che la Grande Mela sprofondi è elevato. Cittadini e istituzioni effettueranno un cambio radicale?

Dagli altissimi centri di potere economico del Financial District fino alla “pesantissima” Manhattan, il grande volume di edifici imponenti fa parte di ciò che conferisce a New York City la sua identità. Ma secondo una nuova ricerca citata dal New York Post, il peso di quegli stessi edifici che danno alla Grande Mela il suo impennato senso di spavalderia, potrebbe contribuire all’affondamento della città.

Lo studio su New York

Tre studiosi dell’Università del Rhode Island e di un ricercatore dell’US Geological Survey, hanno collaborato alla pubblicazione delle loro scoperte sulla rivista scientifica Earth’s Future. Gli studiosi hanno prima stimato il peso cumulativo degli edifici di New York, quindi hanno calcolato la pressione al ribasso che questi edifici esercitano sulla miscela di argilla, sabbia che costituisce la maggior parte del terreno sotto le strade della città.

Sulla base del loro modello, New York sperimenta un “tasso di subsidenza” (termine tecnico per sprofondamento) di circa uno o due millimetri all’anno in media. Il Lower Manhattan, così come particolari aree di Brooklyn e Queens, mostrano una propensione a una maggiore rischio.

Mentre uno o due millimetri all’anno potrebbero non sembrare così tanti, gli autori dello studio avvertono che questa quantità è più che sufficiente per causare seri problemi alle principali città costiere in futuro.

Questo livello di collasso annuale potrebbe potenzialmente aumentare l’impatto di eventi meteorologici estremi come l’uragano Sandy, che ha visto l’acqua di mare riversarsi sulla Grande Mela.

Cosa fare

Il documento si conclude con un’enfasi sull’importanza delle strategie che potrebbero ridurre al minimo l’impatto dell’inondazione dall’acqua di mare. Tuttavia, gli autori sostengono implicitamente che le istituzioni non stanno ancora prendendo abbastanza sul serio il rischio dell’innalzamento delle acque. “La città è al terzo posto nel mondo in termini di future risorse esposte alle inondazioni costiere”, si legge nel documento. “Il 90% delle 67.400 strutture nelle aree a rischio di alluvione post-uragano Sandy non sono state costruite secondo gli standard delle pianure alluvionali.”

La piazza principale di New York Time Square
Time Square a New York – Foto Ansa

I rapporti delle Nazioni Unite stimano che la percentuale della popolazione mondiale che vive nelle aree urbane potrebbe aumentare fino al 68% entro il 2050. Le città costiere dovrebbero prendere atto del lento affondamento di New York.

Anche se difficilmente sarebbe prudente abbattere ogni grattacielo e ricominciare da capo, la città sta tendendo a svuotarsi. Forse una ricerca come questa ispirerà soluzioni ingegnose che possono aiutare New York ad affrontare la sfida del cambiamento climatico.