SCIENZE

Ragni su Marte: cosa sono e perché sono così importanti per la scienza

Spuntano dei “ragni” su Marte e il mondo scientifico va in fibrillazione. Ovviamente non si tratta degli omonimi insetti (e quindi no, non è stata scoperta la vita sul Pianeta Rosso), bensì di alcune depressioni di origine gassosa che i ricercatori hanno appunto chiamato “spiders” a causa della loro particolare forma. Ma di cosa si tratta esattamente?

Che cosa sono i “ragni” di Marte

A rispondere è Lauren McKeown della Open University (O.U.), Regno Unito, responsabile della ricerca che di fatto ha dimostrato l’ipotesi Kieffer. Da qui infatti traeva origine l’idea che su Marte esistessero ramificazioni frattali modellate dall’innalzamento di anidride carbonica congelata. I famosi “ragni” appunto, la cui importanza è capitale. Non risulta infatti l’esistenza di nulla di simile in nessun altro luogo del sistema solare.

I “ragni” di Marte si concentrano nelle regioni polari a sud del pianeta. Qui avviene infatti la sublimazione diretta dell’anidride carbonica (che da solida diventa quindi gassosa senza passare dallo stato liquido). Il tutto sotto gli strati di sabbia che costituiscono il suolo marziano, dando vita così a formazioni dal particolare aspetto “aracniforme”.

Dalla teoria alla dimostrazione

La ricerca rappresenta la prima serie di prove che riguardano un processo ancora non del tutto noto. Si pensa però che possa modificare il paesaggio polare di Marte“, ha dichiarato la dottoressa McKeown. “Era l’ipotesi di Kieffer, accettata da oltre dieci anni, ma al momento limitata alla mera teoria. Ora invece gli esperimenti ci restituiscono prove tangibili sul fatto che la conversione diretta del ghiaccio secco dal solido al gas possa scolpire i ragni marziani“.

Il Kieffer di cui si parla è Hugh Kieffer, un geofisico che aveva provato a riprodurre in laboratorio il fenomeno, senza mai riuscirci. Ora però la prova che la sua teoria fosse valida arriva direttamente da Marte. Il nuovo studio, pubblicato sull’autorevole rivista ‘Nature’, illustra ciò che avviene sul suolo del pianeta. Quando arriva la primavera marziana, la luce del Sole penetra il ghiaccio del polo sud, riscalda il terreno e il fenomeno ha inizio. A causa della temperatura e la pressione di Marte, il ghiaccio “sublima” con la pressione che inizia ad aumentare. Quando il ghiaccio si romperà, il gas pressurizzato avrà modo di uscire dalle fratture. E lo farà assumendo l’aspetto dei famosi “ragni”.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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