La Terra ha una nuova “quasi Luna”: è un piccolo asteroide

Si tratta dell'asteroide 2023 FW13, largo circa 20 metri, che orbita attorno al Sole in sincronia con la Terra

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Newsby Jennifer Caspani 14 Aprile 2023

Gli astronomi hanno scoperto un altro antico compagno cosmico della Terra. Si tratta dell’asteroide 2023 FW13, largo circa 20 metri, che orbita attorno al Sole in sincronia con la Terra. Caratteristica che lo rende una “quasi–luna” del nostro Pianeta. La roccia spaziale si trova in un’orbita così complessa che arriva “a metà strada verso Marte e a metà strada verso Venere”, ha spiegato David Chandler di Sky & Telescope.

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La scoperta nel dettaglio

Secondo i calcoli degli astrofili, l’asteroide si troverebbe nelle vicinanze della Terra dal 100 a.C. e dovrebbe rimanervi fino al 3.700 d.C.. Per questo potrebbe essere il quasi-satellite più stabile trovato finora. È stato individuato per la prima volta il 28 marzo scorso grazie al telescopio Pan-Starrs alle Hawaii, ma la sua scoperta è stata ufficializzata il primo di aprile dall’Unione astronomica internazionale (Iau), dopo ulteriori osservazioni fatte dal Canada France Hawaii Telescope, dal Kitt Peak National Observatory e dal Mt. Lemmon SkyCenter in Arizona. Secondo i calcoli degli atrofici, 2023 FW13 è largo circa 20 metri e segue un’orbita molto eccentrica che spazia sia in direzione di Marte che di Venere, portando l’asteroide ad avvicinarsi ogni anno alla Terra fino al punto di minima distanza posto a circa 15 milioni di chilometri, senza mai rappresentare un pericolo.

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Nel 2016 scoperto un altro “quasi satellite”

2023 FW13 non è il primo oggetto del suo genere scoperto nelle vicinanze cosmiche della Terra. Nel 2016 era già stato individuato un altro “quasi satellite”, l’asteroide 2016 HO3, con dimensioni stimate fra 40 e 100 metri. La scoperta, in questo caso, era stata fatta dal programma Pan-Starr, uno dei migliori “cacciatori” di asteroidi e comete basato su telescopi installati alle Hawaii. “Sembra un satellite, ma non lo è“, aveva osservato Ettore Perozzi, responsabile delle operazioni presso il Centro coordinamento sui Neo (gli asteroidi vicini alla Terra) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). “Nonostante giri attorno alla Terra, non è la forza gravitazionale del pianeta a legarlo a noi, ma una particolare e interessante geometria“, aveva aggiunto Perozzi, per poi sottolineare: “In altre parole che la Terra ci sia o non ci sia non è poi così determinante“. Questo “quasi satellite” orbita attorno alla Terra da almeno un secolo e continuerà a farlo per altrettanto tempo prima di “sfuggire”. “La scoperta di certo non ci stupisce e dimostra da un lato quanto lo spazio “vuoto” sia in realtà molto più pieno di quanto si pensi, dall’altro di quanto sia fondamentale potenziare le reti di scoperta e monitoraggio degli asteroidi potenzialmente pericolo per la Terra”, aveva concluso l’esperto.