Incendi boschivi, quali sono le cause principali?

Oltre al cambiamento climatico, anche varie attività dell’uomo possono portare (volontariamente o meno) allo scoppio dei roghi. Anche la scarsa prevenzione è un fattore da non sottovalutare

Newsby Alessandro Bolzani 25 Luglio 2021

Gli incendi boschivi sono sempre più comuni. Negli ultimi anni sono scoppiati in varie zone della Terra, dall’Australia all’Africa, fino ad arrivare alla Sardegna. Le cause sono molteplici, ma hanno quasi tutte in comune l’impatto dell’uomo sull’ambiente.

Il cambiamento climatico

È impossibile non partire dall’elefante nella stanza: il cambiamento climatico. Negli ultimi 150 anni l’uomo ha immesso nell’atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra, determinando un aumento della temperatura media del Pianeta. Le conseguenze sul clima sono state tutt’altro che irrilevanti. In Italia, per esempio, durante l’estate sono diventati sempre più comuni fenomeni come l’aridità, le temperature elevate, la bassa umidità e il vento forte: tutti fattori che hanno contribuito a rendere più lunga e intensa la “stagione degli incendi”.

Incendi dolosi e involontari

Se il cambiamento climatico può essere considerata una conseguenza “indiretta” delle attività dell’uomo, lo stesso non vale per gli incendi boschivi appiccati volontariamente. Dietro a un gesto che potrebbe sembrare insensato si possono nascondere le motivazioni più disparate. Alcuni agricoltori, per esempio, usano i roghi per fertilizzare il terreno e ripulirlo dalle piante infestanti. Questa pratica, diffusa in particolare in Africa, è poco sicura, perché il fumo prodotto dal fuoco riduce la qualità dell’aria. Inoltre, controllare un incendio del genere è tutt’altro che semplice. In Brasile i roghi vengono usati durante i periodi secchi per deforestare alcune zone e adibirle a terreni dedicati al pascolo o ad altre attività agricole. Non mancano anche casi di cacciatori pronti a usare le fiamme per controllare e concentrare le aree di rifugio della selvaggina o di incendiari in cerca di vendetta.

In altri casi, è la noncuranza dell’uomo a causare gli incendi. Fuochi accesi e non controllati a dovere, mozziconi di sigaretta gettati a terra senza riflettere, rifiuti bruciati in discariche abusive poste in prossimità dei boschi: sono solo alcuni esempi di comportamenti che possono dare vita dei disastri di grandi proporzioni.

Prevenzione insufficiente

Anche la scarsa attenzione alla prevenzione attiva degli incendi è un fattore da non sottovalutare. Puntando di più su pratiche come la pulizia del sottobosco e la realizzazione di diradamenti si potrebbe ridurre il numero dei roghi. Anche sul fronte della prevenzione diretta si potrebbe fare molto, per esempio occupandosi della realizzazione e della manutenzione delle fasce tagliafuoco o pulendo le fasce laterali delle strade.

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