SCIENZE

Clima, i dati sulle emissioni non confortano: le stime per il 2050

La Cop26 si avvicina e l’IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, ha esortato i leader mondiali a utilizzare la Conferenza delle Parti sul clima per inviare un “segnale inequivocabile” sul tema, con piani politici concreti. Questo perché quelli attuali per tagliare le emissioni globali di carbonio non raggiungeranno gli obiettivi richiesti. Infatti, secondo l’annuale “World Energy Outlook” (WEO) realizzato dall’IEA, il taglio delle emissioni sarà inferiore del 60% rispetto allo zero previsto entro il 2050.

Clima, l’obiettivo zero emissioni potrebbe non essere raggiunto

Il WEO, pubblicato ogni anno dal 1998, è la fonte di analisi e proiezioni più autorevole per quanto riguarda il mondo dell’energia. Quest’anno è stato pensato per essere una “guida” per i leader mondiali che parteciperanno alla Cop26. Secondo l’analisi, se i Paesi si atterranno ai loro impegni sul clima, le emissioni di carbonio diminuiranno solo del 40% entro la metà del secolo.

L’organizzazione ha detto che la differenza tra i piani attuali e il cambiamento necessario per raggiungere l’obiettivo zero netto è forte. Inoltre, potrebbe richiedere fino a 4 trilioni di dollari in investimenti nel prossimo decennio solo per colmare il divario. Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA, ha detto al Guardian che le grandi economie che si stanno riprendendo dalla pandemia stanno già perdendo l’opportunità di stimolare gli investimenti in energia pulita.

L’importanza dei leader mondiali per combattere i cambiamenti climatici

Stiamo assistendo a una ripresa insostenibile dalla pandemia” ha spiegato Birol. E ha fatto riferimento alla sezione del rapporto in cui viene mostrato che l’uso del carbone è in forte crescita e contribuisce ad aumentare le emissioni di CO2. “Mi piacerebbe che i leader mondiali si unissero e dessero un messaggio politico al mondo che sia determinante per un futuro fatto di energia pulita”.

Secondo Birol, inoltre, i leader globali dovrebbero spingere la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale a dare priorità a progetti per il clima, a sostegno dell’energia pulita, anche nei Paesi emergenti e nelle economie in via di sviluppo. In questo modo potrebbero agire come catalizzatori anche per il capitale privato.

Redazione

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