Bottiglie di plastica: riutilizzarle è sicuro o fanno male alla salute?

A causa di un eccessivo riutilizzo e dell'esposizioni a fonti elevate di calore, le bottiglie possano rilasciare sostanze nocive, come il bisfenolo A (BPA)

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Newsby Giuliana Presti 26 Giugno 2023

Sarà capitato a tutti di riutilizzare una o più volte una bottiglia in plastica, ma siamo sicuri di conoscere tutti i possibili rischi derivanti da questa abitudine? Se parliamo di contenitori di plastica per cui non viene specificata la possibilità di riutilizzo (come quelle che si classificano come monouso), è certamente più probabile che si possa andare incontro a dei rischi, seppur minimi, derivati dal rilascio di sostanze che possono risultare nocive. Queste bottiglie, a causa dell’eccessivo utilizzo e soprattutto dell’esposizione a fonti di calore, possano rilasciare sostanze nocive, come il bisfenolo A (BPA), una sostanza che può mischiarsi al liquido contenuto all’interno della bottiglia, e che potrebbe essere associata ad alcuni possibili effetti per la salute, anche se attualmente le prove a riguardo non sono state confermate.

Temperature elevate e deterioramento delle bottiglie di plastica stimolano il rilascio di bisfenolo A (BPA)

Bisogna chiarire che il BPA non è presente nelle bottiglie in PET che vengono utilizzate per l’acqua minerale, frizzante o effervescente naturale, ma nei contenitori più rigidi a base di policarbonato, come ad esempio i biberon di plastica (anche se in questi ultimi anni il suo utilizzo è stato vietato). Tuttavia, l’utilizzo prolungato della stessa bottiglia di plastica, anche se il rilascio di sostanze nocive è minimo, è comunque sconsigliato, soprattutto se le bottiglie vengono esposte a condizioni come: temperature elevate, che stimolano il rilascio di bisfenolo A (BPA), oppure se la bottiglia presenta un deterioramento. In quest’ultimo caso, se la bottiglia di plastica tende a rompersi, diventa più semplice per i batteri insediarsi.

Bottiglia di plastica
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Su ogni bottiglia in plastica è possibile leggere dei riferimenti che indicano i suoi componenti. Ne esistono tre tipi: PET, polietilene tereftalato; PE-HD polietilene ad alta densità e PVC, polivinil cloruro. Le bottiglie in plastica sono composte principalmente da polietilene tereftalato, il tipo di plastica più leggero e flessibile, che viene impiegato per la maggior parte dei contenitori usa e getta e che nonostante sia anche molto resistente, può subire le conseguenze delle forti temperature e del deterioramento, ed esporre il liquido a contaminazione.

Gli esperti consigliano di riutilizzare i contenitori in plastica il meno possibile, preferendo l’utilizzo delle bottiglie in vetro, facilmente lavabili e più resistenti, oppure in metallo (borracce). Inoltre queste alternative rappresentano un’ottima soluzione anche per l’ambiente. La plastica in PET non è biodegradabile e la vita media stimata di queste bottigliette è di ben 1000 anni.

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