Ambiente

La luce artificiale rischia di spegnere le lucciole e non solo. Lo studio

La luce artificiale rende difficile, per i maschi delle luccioletrovare le femmine luminose, con conseguenze potenzialmente disastrose per la riproduzione delle future popolazioni globali di lucciole.

Questo è stato dimostrato attraverso lo studio dell’Università del Sussex e pubblicato su Journal of Experimental Biology. Le luci brillanti delle grandi città si sono rivelate un ottimo strumento per aumentare la produttività umana, ma dall’altro alcuni animali notturni – e persino le persone – pagano un prezzo per questa tipologia di illuminazione.

La luce artificiale e gli effetti negativi su animali notturni e persino sulle persone

L’inquinamento luminoso colpisce molti animali. Le femmine di lucciola comune (Lampyris noctiluca) emettono una luce verde dall’addome per attirare i maschi in volo, ma non sono in grado di volare verso luoghi che non siano affetti dall’inquinamento luminoso.

Foto | Unsplash @Tony Phan – Newsby.it

Dopo aver raccolto le lucciole dalle South Downs, nel Regno Unito, Estelle Moubarak, dell’Università del Sussex, nel Regno Unito, le ha trasportate in laboratorio, prima di iniziare il difficile compito di trasferire gli insetti maschi in un labirinto a forma di Y, privo di luce artificiale.

L’équipe di ricercatori ha collocato le lucciole maschili alla base della Y e un dispositivo Light Emitting Diod (LED), illuminazione allo stato solido che genera luce mediante semiconduttori anziché utilizzando un filamento o un gas, di colore verde, che imitava il bagliore della femmina, in cima a uno dei bracci, verso il quale il maschio doveva camminare. Hanno quindi registrato se e quanto tempo i maschi impiegavano a trovare la finta femmina.

Poi, gli scienziati hanno acceso una luce bianca sopra il labirinto, che andava da 25 Lux, 25 volte più luminosa della luce lunare, a 145 Lux, l’equivalente della luce di un lampione. Mentre tutte le lucciole hanno trovato il Light Emitting Diod (LED) al buio, solo il 70% ha trovato il Light Emitting Diod (LED) ai livelli più tenui di luce bianca e solo il 21% degli insetti ha trovato il potenziale compagno alla luce più intensa.

La luce bianca non solo ha influenzato la capacità delle lucciole maschio di trovare una femmina, ma ha anche fatto sì che impiegassero più tempo per raggiungere il Light Emitting Diod (LED).

Al buio, le lucciole impiegavano, 48 secondi per raggiungere il Light Emitting Diod (LED) che imitava la femmina, ma le stesse lucciole impiegavano 60 secondi per raggiungere il Light Emitting Diod (LED) con i livelli più bassi di luce bianca.

L’illuminazione del labirinto ha anche fatto sì che le lucciole maschio trascorressero più tempo nella parte inferiore del labirinto senza muoversi verso una femmina. Al buio, gli insetti trascorrevano solo 32 secondi nella parte inferiore della Y, mentre nelle condizioni di maggiore luminosità trascorrevano 81secondi nella parte inferiore del labirinto.

Considerazioni sullo studio delle lucciole

“Le lucciole non sono state in grado di muoversi verso le femmine quando sono state abbagliate dalla luce bianca perché coprono i loro occhi composti con uno scudo sulla testa, che agisce come un paio di occhiali da sole, riducendo la quantità di luce brillante che vedono”, ha spiegato Moubarak.

Foto | Unsplash @Jerry Zhang – Newsby.it

“Infatti, quando la luce bianca illuminava l’area con il finto Light Emitting Diod (LED) femminile, le lucciole hanno oscurato i loro occhi per circa il 25% della prova, rispetto a solo lo 0,5% del tempo quando il labirinto era al buio”, ha detto Moubarak.

“Tenere gli occhi sotto lo scudo della testa mostra che le lucciole cercano di evitare l’esposizione alla luce bianca, il che suggerisce che non la gradiscono affatto”, ha affermato Jeremy Niven, dell’Università del Sussex, nel Regno Unito.

Il nostro mondo notturno finalmente illuminato dalla luce artificiale ha certamente contribuito alla nascita della nostra società moderna, ma ha avuto un impatto drastico sui maschi delle lucciole e sulla loro capacità di accoppiamento.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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