Inquinamento luminoso:
cause, conseguenze e rimedi
La Sait ha recentemente lanciato un allarme sui pericoli dell'inquinamento luminoso

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La Società Astronomica Italiana (Sait) ha recentemente lanciato una petizione per chiedere lo stop all’inquinamento luminoso. La campagna su change.org ha raccolto in poco tempo centinaia di adesioni.
“Gli Italiani hanno il privilegio di parlare la stessa lingua di Dante Alighieri ma stanno rischiando di non poter condividere le sue stesse esperienze” si legge nella petizione. “Il ‘veder le stelle’ sta diventando una frase fatta, non legata ad alcuna esperienza. Ciò a causa dell’inquinamento luminoso che ha cancellato la notte e il buio naturali” conclude la Sait.
Cos’è l’inquinamento luminoso
L’inquinamento luminoso è il prodotto dell’illuminazione artificiale notturna rivolta verso il cielo, che ha portato, nel tempo, ad avere cieli in cui la luce artificiale supera quella naturale. Stando all’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, oltre il 99% della popolazione europea vive sotto cieli inquinati da luci artificiali. Il 60% degli abitanti del Vecchio Continente non è in grado di vedere la Via Lattea durante la notte.
L’inquinamento luminoso, inoltre non si limita al luogo in cui è generato, ma può diffondersi per centinaia di chilometri, arrivando ad alterare il cielo sopra località molto distanti dalla sorgente principale.
Quali le cause dell’inquinamento luminoso
Le principali fonti di inquinamento luminoso sono l’illuminazione stradale e dei centri urbani, gli impianti di illuminazione privata e pubblica. A questi, poi, si aggiungono le luci utilizzate per illuminare i monumenti, le vetrine, gli stadi e i complessi commerciali, e persino i fari delle automobili, a volte così abbaglianti da rappresentare un pericolo persino per altri conducenti.
Un’altra delle cause è da ricondurre alla presenza in orbita di centinaia di satelliti, che finiscono per disturbare le osservazioni del cielo notturno.
Conseguenze su ambiente e salute
Oltre all’impossibilità di ammirare il cielo stellato, dall’inquinamento luminoso derivano danni ben peggiori. Ad esempio la scomparsa degli insetti e l’alterazione dei ritmi fondamentali per la vita degli animali e delle piante. Inoltre, le luci artificiali notturne contribuiscono all’inquinamento atmosferico a causa delle ingenti emissioni di C02 nell’atmosfera dovute al consumo energetico. Questo, di fatto, contribuisce al peggioramento della crisi climatica.
Non sono poi da sottovalutare le conseguenze sulla nostra salute. La luce artificiale notturna ha un impatto sul nostro ritmo circadiano (quello che determina l’alternanza sonno-veglia), in base al quale il nostro organismo si comporta in maniera diversa alla luce o al buio. L’esposizione a una sorgente luminosa durante la notte può avere effetti molto negativi: patologie come depressione, tumori e diabete sono maggiormente frequenti nelle persone che lavorano di notte.
Ma come ridurre l’inquinamento luminoso? Come cittadini possiamo prestare una particolare attenzione all’utilizzo della luce in casa: un atteggiamento che permette anche di risparmiare sulle bollette. Una buona norma è quella di spegnere sempre le luci quando non servono e utilizzare fonti di luce a intensità minima.