Ambiente

Chernobyl, il 95% dei funghi tedeschi è ancora radioattivo

Sono passati tre decenni dal disastro nucleare di Chernobyl, ma le sue tracce sono ancora visibili in gran parte dei territori circostanti. Circa il 95% dei campioni di funghi selvatici raccolti in Germania negli ultimi sei anni mostra ancora segni di contaminazione radioattiva. Lo rivelano le autorità tedesche per la sicurezza alimentare, evidenziando un livello di radiazione inferiore al limite consentito.

Il 95% dei funghi tedeschi è radioattivo

Il reattore di Chernobyl, situato in quella che oggi è l’Ucraina, ha vomitato tonnellate di scorie nucleari nell’atmosfera, diffondendo radioattività in diverse aree del continente e causando un picco di tumori nelle zone più vicine. Il materiale radioattivo generato dal disastro del 26 aprile 1986 sopravvive ancora oggi nelle foreste. Questo perché gli ecosistemi boschivi hanno riciclato i nutrienti in modo così efficiente che i funghi selvatici mostreranno la contaminazione molto più a lungo rispetto ad altri prodotti agricoli.

La Germania dice no al nucleare

Le concentrazioni più elevate di isotopi di cesio-137 e cesio-134 si riscontrano nel sud della Germania. Lo ha affermato l’ufficio federale per la protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare (BLV). Tuttavia, nessuno dei 74 campioni testati ha superato il limite legale di 600 becquerel di radiazioni per kg. La preoccupazione per l’impatto a lungo termine dei disastri nucleari ha alimentato l’opposizione dell’opinione pubblica all’energia nucleare in Germania. Poco dopo l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima nel 2011, il governo tedesco ha deciso di abbandonarla del tutto.

Vietato raccogliere funghi a Chernobyl

A distanza di tre decenni, l’ingresso nella zona di esclusione di Chernobyl è strettamente controllato dalle autorità ucraine ed è illegale attraversare il confine senza permesso. Nell’area del disastro nucleare più grave mai avvenuto al mondo, è severamente vietato raccogliere piante e funghi, la cui assunzione potrebbe avere conseguenze mortali. La nuvola di polvere fortemente radioattiva ha lasciato dietro di sé quella che oggi è conosciuta come la Foresta Rossa, ovvero una pineta che in seguito alle radiazioni diventò completamente rossa e venne rasa al suolo.

 

 

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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