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Ambiente

Priorità al clima, ma non scordiamoci il problema della plastica

Nel mondo si sta sperimentando una sempre maggiore attenzione al problema dei cambiamenti climatici. Siccità, incendi e fenomeni meteorologici estremi sono sotto gli occhi di tutti. Impossibili da ignorare o negare. Tuttavia, la crisi ambientale non è solo questa, ma riguarda anche le milioni di tonnellate di plastica consumate ogni giorno.

450 milioni, secondo le stime del WWF, sono le tonnellate di plastica prodotte ogni singolo anno. Di queste, oltre 8 milioni finiscono negli oceani, contribuendo non solo all’inquinamento delle acque ma mettendo a rischio migliaia di specie di animali.

Plastica e crisi climatica sono due problemi collegati

L’allarme degli scienziati è proprio quello di esortare i governi del mondo a non dimenticare che il pianeta è nel bel mezzo di una crisi di rifiuti di plastica. E a non pensare che questo sia scollegato dalla crisi ambientale che stiamo vivendo. L’ultimo report, come riporta la BBC, sottolinea proprio come i due problemi, non solo sia uniti, ma ognuno contribuisca al peggioramento dell’altro.

La produzione di articoli in plastica infatti aumenta le emissioni di gas serra, contribuendo all’aumento della temperatura. Al tempo stesso condizioni meteorologiche estreme come inondazioni e tifoni, associati a un pianeta in fase di riscaldamento, non faranno che peggiorare l’inquinamento da plastica nel mare.

I ricercatori sottolineano che le specie e gli ecosistemi marini, come le barriere coralline, stanno subendo un doppio colpo da entrambi i problemi. Gli scienziati hanno analizzato più di 12 milioni di pezzi di rifiuti trovati dentro e intorno a fiumi, oceani, coste e fondali marini. Di questi, l’80% era fatto di plastica.

Scienziati e ambientalisti sottolineano che l’impatto combinato di entrambe le crisi non fa che esacerbare il problema globale. Il punto, sottolineano, non è decidere quale sia la questione più importante, ma riconoscere che le due crisi sono interconnesse e richiedono, entrambe, una soluzione immediata.

Onu: entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci

Un allarme ripreso anche dalle Nazioni Unite, che avverte sul rischio che il mondo finisca sommerso dalla plastica. In tutto il mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica, e utilizzati 5 trilioni di sacchetti monouso. In totale, metà di tutta la plastica prodotta è progettata per essere utilizzata una sola volta e poi gettata via.

Non bisogna dimenticare poi che il 99% della plastica proviene da sostanze chimiche derivate da petrolio, gas naturale e carbone, tutte risorse inquinanti e non rinnovabili. Se le tendenze attuali continueranno, entro il 2050 l’industria della plastica potrebbe rappresentare il 20% del consumo totale di petrolio nel mondo. Se la rotta, per quella data, non sarà invertita, i nostri oceani potrebbero contenere più plastica che pesci.

Giulia Martensini

Classe '89, sono laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale e mi occupo da diversi anni di redazione di contenuti per l'online e articoli in ottica SEO. Nata a Brescia, ho vissuto a Parma e Milano con una parentesi di 10 mesi a Salamanca. Lettrice accanita ed ex attivista di Greenpeace Italia, scrivo soprattutto di attualità, sostenibilità e cultura.

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