Acqua in bottiglia a domicilio: le soluzioni green
Gli italiani sono i più grandi consumatori di acqua minerale in bottiglia in Europa, arrivando a berne più di 200 litri a testa in un anno

Immagine | Pixabay @ Hans
Gli italiani sono i più grandi consumatori di acqua minerale in bottiglia in Europa, arrivando a berne più di 200 litri a testa in un anno. Un problema annoso per le famiglie italiane: la soluzione più ecologica ed economica sarebbe quella di bere l’acqua del rubinetto, ma in alcune zone il sapore dell’acqua di casa risulta meno gradevole che in altre. Senza contare che in determinate situazioni è indicato bere acque con particolari caratteristiche. E’ il caso ad esempio di anziani e donne in gravidanza, in allattamento o in menopausa, a cui è consigliato assumere acqua con un elevato contenuto di calcio.

Il delivery
L’acquisto di casse d’acqua al supermercato è una soluzione sia poco sostenibile, dato che produce una grande quantità di rifiuti in plastica, sia scomoda, vista la fatica necessaria per il trasporto fino alla propria tavola. Due svantaggi a cui le nuove startup dell’acqua tentano di far fronte con i loro servizi di consegna a domicilio. Bevy ad esempio nel proprio negozio online propone, accanto alle bottiglie in plastica, il servizio “Vuoto a rendere” per gli acquisti di acqua in vetro. Le bottiglie, una volta vuote, vengono ritirate dal fattorino al momento della consegna dell’ordine successivo. Una volta portate via, le bottiglie sono restituite al produttore che può pulirle e riutilizzarle fino a 50 volte. Inoltre le consegne avvengono su furgoncini elettrici, a zero impatto ambientale e silenziosi. Il servizio al momento è attivo su Milano e Monza.

Il riciclo del vetro
Un altro operatore del settore è Acquando, che tratta solo bevande in vetro del Gruppo Refresco. Sul sito si sottolinea come l’impatto ambientale del vetro a rendere sia più basso di quello a perdere, nonostante si tratti di un materiale 100% riciclabile, perché il processo di recupero prevede molte meno fasi. Nel caso del vetro a perdere infatti la bottiglia, una volta depositata nella campana di riciclo, viene portata al centro di raccolta e selezione, quindi viene prelevata e trasportata all’impianto di frantumazione; da qui il vetro frantumato viene trasportato in una vetreria, dove viene fuso e rimodellato in una nuova bottiglia. Quest’ultima viene trasportata in uno stabilimento di imbottigliamento di acque minerali, dove viene riempita e stoccata. Infine avviene l’ultima fase di trasporto, fino alla vendita al consumatore finale. Nel caso del vuoto a rendere invece la bottiglia passa dal consumatore finale, al deposito e in seguito direttamente allo stabilimento di imbottigliamento, dove viene lavata, sanificata e riempita nuovamente d’acqua. Un processo che incide quindi soprattutto nel ridurre le fasi di trasporto, con migliaia di chilometri risparmiati dai camion che viaggiano sulle strade.