Tra i vari motivi d’ansia legati al Covid e relativo vaccino c’è l’ipotesi della sterilità. Ad approfondirla è arrivato uno studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology a cura della Boston University School of Public Health.
Gli esiti di tale lavoro hanno avuto grande rilevanza nella comunità scientifica e non solo, con la ‘CNN’ che li ha diffusi e l’Adnkronos che li ha rilanciati. Ciò che evidenziano i ricercatori è che in particolare il vaccino anti Covid non presenta effetti collaterali a carico di uomini e donne che lo hanno ricevuto. Tali dati confermano peraltro le “prove provenienti da studi su animali, studi su soggetti che si stanno sottoponendo a trattamenti per la fertilità, trial relativi ai vaccini“.
Lo studio di Boston ha preso in esame ognuno di questi protocolli. Quindi ha spiegato che non risultano in nessun caso “collegamenti tra la vaccinazione contro il Covid e una fertilità ridotta. Parallelamente, diversi studi hanno documentano che non c’è un apprezzabile collegamento tra la vaccinazione e i rischi di aborto spontaneo“. Casomai il problema sterilità potrebbe riguardare chi è risultato positivo al Covid. Ma solo temporaneamente.
“I risultati indicano che l’infezione da SarsCov-2 negli uomini potrebbe essere associata con un calo a breve termine della fertilità“, spiega infatti la ricerca. In particolare, se l’uomo è risultato positivo al Covid nei due mesi precedenti perderà il 18% di possibilità di concepire un figlio per i successivi 60 giorni. Si tratta quindi, come detto, di una condizione comunque transitoria.
Ora arriveranno ulteriori analisi, per confermare o smentire tali informazioni. Tra le ipotesi su cui maggiori sono le certezze spicca la correlazione tra infertilità e febbre. A quest’ultima, tra i principali sintomi del Covid, si associa infatti il calo di produzione di spermatozoi. Alla ricerca di Boston hanno partecipato 2.126 donne di età compresa tra 21 e 45 anni in Usa e Canada. Ognuna di loro ha dato il proprio consenso tra dicembre 2020 e settembre 2021, con i ricercatori che hanno raccolto dati fino a novembre 2021. I dati riguardano donne che nel 73% dei casi avevano ricevuto almeno una dose di vaccino. La percentuale dei loro partner, invece, supera il 74%.
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