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Vaccino anti Covid: laboratorio Pasteur interrompe lo sviluppo

Brutte notizie sul fronte del contrasto alla pandemia e all’emergenza Coronavirus. L’Istituto Pasteur, il più importante organismo di ricerca francese, ha annunciato oggi di aver deciso lo stop allo sviluppo del suo principale progetto di vaccino contro il Covid-19. Il progetto era stato condotto in partnership con il gruppo Merck (MSD), ma è stato interrotto. I primi test, infatti, hanno mostrato che è meno efficace di quanto si sperasse.

I test sul vaccino e il precedente di Sanofi

Nel caso del vaccino Pasteur in collaborazione con l’americana Merck, “le risposte immunitarie indotte si sono rivelate inferiori a quelle osservate nelle persone guarite da un’infezione naturale“. Lo ha spiegato lo stesso istituto francese. E non è tutto, perché le risposte sono state inferiori anche rispetto “a quelle osservate con i vaccini già autorizzati” contro il Covid-19.

Pasteur è il secondo centro di ricerca francese ad annunciare il flop del proprio progetto che avrebbe dovuto contrastare la pandemia. Il primo fu il laboratorio Sanofi, che a dicembre ha fatto sapere che il suo vaccino era in ritardo e sarebbe stato pronto soltanto a fine 2021. Anche in quel caso l’annuncio fu il frutto di risultati meno buoni rispetto a quanto previsto.

Gli ultimi mesi di lavoro di Pasteur e i prossimi passi

Per la ricerca sul suo vaccino e l’eventuale futura distribuzione, l’Istituto Pasteur si era alleato con il gruppo farmaceutico MSD (nome del gruppo americano Merck al di fuori di Usa e Canada). MSD aveva acquistato l’anno scorso la società di biotecnologia austriaca Themis, con la quale il Pasteur lavora da diversi anni sulla preparazione di diversi vaccini.

I test della fase 1, il primo stadio sull’essere umano, erano cominciati lo scorso agosto. L’Istituto Pasteur ha precisato che proseguirà il suo lavoro su altri progetti di vaccino contro il Covid. I suoi studi ripartiranno però da uno stadio preliminare.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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