Un vaccinato contagia gli altri come un non vaccinato. È la tesi sostenuta soprattutto tra i No Green pass: il certificato verde, dicono, introduce una “discriminazione”, perché vaccinati e non vaccinati contagiano esattamente allo stesso modo. Hanno le stesse cariche virali. Ma è vero?
Innanzitutto un vaccinato, per trasmettere il virus ad altri, deve prima contagiarsi. Ovvero ospitare il virus dentro al suo corpo. Questo può succedere; perché il vaccino non protegge al 100% e perché la copertura con il tempo diminuisce. Tuttavia un vaccinato ha meno probabilità di ammalarsi. E se si ammala, guarisce prima di un vaccinato. Lo dicono i dati.
I vaccinati, rispetto ai non vaccinati, rischiano 4 volte meno di contagiarsi, 11 volte meno di finire in ospedale, 16 volte meno di finire in terapia intensiva, 11 volte meno di morire. Quindi, se i vaccinati hanno un rischio minore di contrarre il Covid e di ammalarsi, rischiano meno anche di passarlo ad altri. Quindi contagiano meno. Ma se un vaccinato s’infetta comunque, cosa succede nel suo corpo? E contagia allo stesso modo di un vaccinato?
Se sei vaccinato, quando il Coronavirus entra nel corpo e trova il sistema immunitario già addestrato dal vaccino, che lo uccide in poche ore. Ma per quelle poche ore anche un vaccinato può contagiare gli altri. Al contrario, se il virus penetra nel corpo di un non vaccinato, non trova un sistema immunitario pronto a combatterlo e allora può invadere i suoi polmoni e restare a lungo nel suo corpo. Così il non vaccinato può contagiare gli altri per giorni e giorni.
I No Green Pass sostengono che in un articolo pubblicato da Lancet dimostra che i vaccinati contagiano tanto quanto i non vaccinati. Ma non è esattamente così. Nel medesimo articolo c’è scritto che: “Gli individui vaccinati che sviluppano la malattia hanno una carica virale al picco simile a quella degli individui non vaccinati”. Significa che un vaccinato malato di Covid può contagiare gli altri quasi quanto un non vaccinato perché ha una carica virale tendenzialmente uguale, ma solo per l’appunto al suo apice. Cioè nei primi giorni. Ma poi gli scienziati aggiungono che i vaccinati hanno una minore probabilità di contagiare gli altri perché restano infetti per un tempo molto più breve rispetto a un non vaccinato.
Uno studio dell’Università di Singapore dimostra che un vaccinato, al primo giorno d’infezione, ha una carica virale uguale e una stessa probabilità di infettare gli altri di un non vaccinato. Però, dopo solo 3/5 giorni, la sua carica virale e la sua probabilità di infettare gli altri sono 100 volte inferiori a quelle di un non vaccinato. In pratica, un vaccinato può contagiare gli altri per 24/72 ore; chi non è vaccinato lo può fare per settimane.
Quindi, ricapitolando in sintesi: se uno vuole sostenere che un vaccinato contagia esattamente come un non vaccinato, deve aggiungere: “ma solo per poche ore”.
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