Tumore alla prostata, arriva la scoperta entusiasmante: un’arma importante è nelle nostre mani

Nuova speranza per il tumore alla prostata
Nuova speranza per il tumore alla prostata - Newsby.it
newsby Lorena Campovisano19 Febbraio 2023

Uno studio scientifico statunitense sul tumore alla prostata ha dimostrato come controllare la malattia ed evitare che questa si ripresenti.

Buone notizie da Oltreoceano per i pazienti a cui è stato diagnosticato un tumore alla prostata e per coloro che ne sono guariti. Una ricerca su 2mila persone presentata all’American Society of Clinical Oncology Genitourinary Cancers Symposium (Asco Gu), iniziato giovedì 16 febbraio a San Francisco, ha portato alla luce dati interessanti per tutti coloro che stanno affrontando o hanno affrontato la malattia.

Nuova speranza per il tumore alla prostata
Nuova speranza per il tumore alla prostata – Newsby.it

Presente al meeting internazionale sulle neoplasie genito-urinarie anche la Società italiana di uro-oncologia (Siuro). Il suo presidente, Sergio Bracarda, ha sottolineato l’importanza di fermare il rischio che la patologia progredisca e quindi anche l’utilità dello studio svolto dai colleghi americani.

L’arma di cui il paziente dispone sta in una dieta grazie alla quale il rischio di progressione si abbassa del 52% e la possibilità di una ricaduta scende del 53%. Dati molto confortanti, vista la drammatica diffusione del problema: “In totale sono più di 564mila gli uomini che in Italia vivono dopo una diagnosi di tumore della prostata e il loro numero è in costante crescita”, fa sapere Bracarda.

Tumore alla prostata, buone notizie dagli Usa: così la malattia fa meno paura

La ricerca in questione ha portato ad affermare che “un paziente che segue una dieta ricca di vegetali presenta un rischio inferiore del 52% di progressione del cancro e un rischio minore del 53% di recidiva della neoplasia.

Tumore prostata notizia importante
Tumore alla prostata, la speranza arriva da un nuovo studio americano (NewsBy.it)

Il presidente della Siuro, però, precisa che sono necessari altri approfondimenti per poter affermare con certezza quale sia la dieta più indicata per i pazienti: questa, infatti, “deve contemplare un equilibrio tra i vari macronutrienti. Per esempio, chi sta affrontando una terapia ormonale rischia di andare incontro a una forte perdita della massa muscolare. Ha quindi bisogno di un’alimentazione proteica e non solo ricca di vegetali”.

Negli ultimi anni le cure a disposizione hanno fatto sì che in Italia l’aspettativa di vita per chi soffre di una tra le quattro principali neoplasie urologiche (prostata, rene, vescica, testicolo e rene) si sia allungata anche di 5 anni. “Da qui l’esigenza di affrontare anche altri aspetti come per esempio l’alimentazione, oppure la conservazione delle capacità sessuali e riproduttive di un paziente”, spiega Bracarda.

Da ribadire l’importanza di una dieta povera di grassi saturi e di un controllo costante del peso corporeo che può sicuramente favorire l’insorgenza di vari tipi di cancro tra cui quello prostatico e renale.