Peste suina africana, che cos’è? E perché l’Oms ha lanciato l’allarme?

È una patologia che colpisce i maiali e i cinghiali. Per gli animali in questione è contagiosa e spesso letale, ma non è trasmissibile agli esseri umani

La peste suina africana è molto pericolosa per i maiali e i cinghiali (Pixabay)
Newsby Alessandro Bolzani 5 Maggio 2022

La peste suina africana è una malattia virale che colpisce i suini e i cinghiali selvatici. Per gli animali in questione è contagiosa e spesso letale, ma non è trasmissibile agli esseri umani. Al momento non esistono né vaccini né cure per la patologia.

Le ripercussioni della peste suina africana sull’uomo sono perlopiù economiche, perché le epidemie possono assestare un duro colpo al settore dell’allevamento. Una delle più grandi è esplosa nel 2014 in alcuni Paesi dell’Est dell’Unione Europea. Si è poi diffusa in altri stati membri, tra cui il Belgio e la Germania. Uscendo dai confini europei, si sono verificati dei contagi di peste suina africana in Cina, India, Filippine, Oceania e varie aree del Sud-Est asiatico. Si riteneva che in Italia fosse presente solo in Sardegna (dov’è stata endemica per parecchi decenni), ma nei primi mesi del 2022 sono stati riscontrati nei casi in alcuni cinghiali morti in Piemonte e Liguria. Inoltre, a inizio maggio è stato segnalato il primo caso nel Lazio.

L’allarme dell’Oms: “Malattia diffusa in più di 50 Paesi”

Nel corso degli ultimi anni, la peste suina africana si è diffusa in varie parti del mondo. Questo dato ha spinto il professor Manuel Sanchez-Vizcaino Rodriguez, esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e direttore del Laboratorio di riferimento per la malattia, a esprimere la propria preoccupazione nel corso di un’audizione al Senato. “Dal 1978, da quando mi occupo di peste suina, non ho mai trovato la situazione difficile come in questo momento. La malattia è presente in cinque continenti e oltre 50 Paesi e continua ad avanzare molto velocemente“.

Il professor ha spiegato che il principale canale di trasmissione della malattia è l’esportazione di carne di maiale infetta. Per questa ragione è essenziale stabilire con precisione come sia arrivata in Italia la peste suina africana, così da “poterla controllare ed evitare che continui ad arrivare“. Vizcaino Rodriguez ha sottolineato che nel nostro Paese non è ancora avvenuto il sequenziamento genico del virus e non è stata nemmeno accertata la sua origine. Per evitare una seconda infezione  e mettere in atto un rigoroso programma di sorveglianza è necessario sapere “se è arrivato dall’Europa o dall’Asia e in che modo“.

Come si può controllare la malattia?

Per l’esperto “l’unica possibilità di cui disponiamo è il controllo della malattia che si può effettuare sulla base di tre singole azioni: la prevenzione precoce prima che si diffonda, il contenimento dell’area infettata e la riduzione della popolazione dei cinghiali. Fondamentale è anche il fatto che gli allevamenti di maiali non siano nelle aree infette“.

Vizcaino Rodriguez ha poi ricordato l’egregio lavoro solto per l’eradicazione della malattia dalla Repubblica Ceca e dal Belgio, da cui l’Italia potrò attingere informazioni preziose. Per quanto riguarda un eventuale vaccino contro la peste suina africana, il professore ha spiegato che è in corso un progetto dell’Unione europea “che sta proseguendo bene e che potrà essere commercializzato tra circa due anni“.

I sintomi della peste suina africana

La peste suina africana si manifesta con dei sintomi molto simili a quelli della peste suina classica. L’unico modo per distinguere le due malattie è condurre una diagnosi in laboratorio. I sintomi più comuni sono perdita di appetito, debolezza, febbre, aborti spontanei ed emorragie interne. Può causare anche il decesso improvviso dell’animale. Nella maggior parte dei casi i ceppi più aggressivi del virus sono letali (la morte avviene circa 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi). I sottotipi del virus meno aggressivi possono contagiare gli animali senza dare luogo alla sintomatologia tipica.

Come si contagiano i maiali e i cinghiali?

Il contagio dei maiali e dei cinghiali sani può avvenire in seguito al contatto con un animale infetto o all’ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti. Anche il contatto con qualsiasi oggetto contaminato dal virus può determinare la trasmissione della malattia. Un’altra possibile fonte di contagio sono i morsi delle zecche infette.

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