Se da un lato si allentano le misure di prevenzione anti Covid, la crescita dei contagi da Omicron 2 non lascia del tutto tranquilli. Al contempo, però, la primavera porta con sé una lunga serie di malanni di stagione. Che è assolutamente necessario distinguere, a livello di sintomi e non solo, dal contagio invece da Coronavirus.
Stiamo parlando di riniti, rinocongiuntiviti, asma e soprattutto le allergie tipiche di chi in primavera deve tenersi a distanza dai pollini. Il fatto però che tutti questi problemi di salute riguardino anche il sistema respiratorio (come del resto il Covid) spaventa. Come capire dunque se si sta combattendo con i mali di stagione o con Omicron 2? A rispondere sono gli esperti.
A inquadrare i “criteri diagnostici differenziali” è l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, che ne ha parlato per Adnkronos. Il tutto mentre l’ombra proiettata dalla sottovariante Omicron 2 (BA.2) non lascia certo tranquilli. Tanto più che, come riferito dal virologo Fabrizio Pregliasco, la sottovariante è più contagiosa del 30% rispetto a quella che l’ha preceduta.
“In Italia circa la metà della popolazione soffrirebbe di allergie respiratorie, con un trend in aumento costante“, ha ricordato Minelli. Che poi ha ammonito: “Dati, questi, che non possono e non devono essere sottostimati. E che in tempi di Covid, inevitabilmente, portano a dover operare un’indispensabile differenziazione tanto più se correlati all’azione patogena di Omicron 2“.
L’esperto ha voluto inquadrare la specifica pericolosità della variante Omicron 2. “Ha manifestato una straordinaria capacità di infettare le cellule della mucosa del naso. Da qui la sua potente contagiosità, ma anche la sua attitudine a provocare disturbi prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie“, ha affermato. E quindi ci sono sintomi comuni tra il Covid nella sua attuale forma e i mali tipicamente primaverili. Ma anche altri che permettono una distinzione certa.
L’immunologo è partito dai mali di stagione e dalle loro più tipiche manifestazioni. “I sintomi predominanti sono crisi di violente e irrefrenabili starnutazioni, colanaso con rinorrea acquosa e trasparente, prurito e congestione nasale. Meno frequenti sono prurito al palato, gola e orecchie“, ha ricordato. Con Omicron 2, però, c’è anche altro: “L’esordio è caratterizzato da febbre, eventualmente associata a brividi del tutto assenti negli allergici“. In più si parla di “mal di gola, tosse e fiato corto, ma anche sintomi più generalizzati come mal di testa e sensazione generale di malessere“. In presenza di questi sintomi, il consiglio è sempre lo stesso: “Il ricorso alla diagnostica molecolare attraverso tampone per Sars-Cov-2“.
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