Un tumore, che colpisce in particolare le plasmacellule. Queste ultime, note anche come plasmociti, sono cellule del sistema immunitario in grado di produrre ingenti quantità di anticorpi. Quando però si moltiplicano senza controllo nel midollo osseo (e, in certi casi, anche altrove) diventano terribilmente dannose per il nostro corpo. E proprio in questo caso generano il mieloma multiplo.
Questa è la malattia che ha colpito Giovanni Allevi, che ha voluto condividere la drammatica notizia sui social. “Non ci girerò intorno, ho scoperto di avere una neoplasia dal suono dolce: mieloma. Ma non per questo meno insidiosa“, ha scritto il pianista e compositore. Le sue condizioni di salute lo costringeranno ad annullare le prossime date del tour Estasi 2022.
“Ho sempre combattuto i miei draghi interiori in concerto insieme a voi, grazie alla Musica. Questa volta perdonatemi, dovrò farlo lontano dal palco“, ha aggiunto Allevi. Già nel corso dei suoi precedenti concerti si erano notati i dolori che l’artista era costretto a sopportare. Ora la scoperta del motivo, il mieloma multiplo, e la necessità di fermarsi per sottoporsi alle cure necessarie.
Per capire più a fondo che cosa sia il mieloma multiplo (MM) e quanto sia dannoso ci si può rifare alle parole dell’AIRC, la fondazione per la ricerca sul cancro creata senza scopo di lucro nel 1965 da Umberto Veronesi e Giuseppe della Porta. Questo tipo di tumore è il frutto appunto della “moltiplicazione abnorme e incontrollata di una plasmacellula“. Ciò che avviene nel midollo osseo è che si produce una grande quantità di un solo anticorpo, detto componente monoclonale. E questo provoca la nascita di “una popolazione (un clone) di cellule tumorali“.
Le conseguenze sono ancora più gravi. I troppi anticorpi producono infatti anche “sostanze che stimolano gli osteoclasti, cellule responsabili della demolizione del tessuto osseo“. Per questo motivo i malati di mieloma multiplo sono anche soggetti a fratture più della media della popolazione. Al contempo subentrano anche indebolimento delle difese immunitarie, anemia o difetti nella capacità di fermare emorragie. Questo perché le cellule tumorali ostacolano la produzione delle altre cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine).
Si tratta di un tumore tipico dell’età avanzata che rappresenta l’1,6% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini in Italia e l’1,5% di quelli diagnosticati nelle donne. Colpisce comunque in maniera più severa la popolazione maschile (11,1 nuovi casi ogni 100.000 uomini e 7,7 nuovi casi ogni 100.000 donne). La popolazione più a rischio è composta dagli ultra settantenni (il 38% del totale, gli under 40 sono solo il 2%). I campanelli di allarme per capire se si soffre di mieloma multiplo sono dolori alle ossa, anemia (con conseguente stanchezza, debolezza e difficoltà respiratoria), ipercalcemia (alti livelli di calcio nel sangue).
Purtroppo non esistono fattori di rischio riconosciuti come sicuramente responsabili di questo tipo di tumore, e quindi non esiste una specifica strategia di prevenzione. Anche le cure cambiano a seconda della tipologia di cui si soffre. In presenza di mieloma multiplo cosiddetto “indolente” (cioè asintomatico), il paziente va solo tenuto sotto osservazione. Se la malattia è attiva, invece, oltre alla chemioterapia, si può intervenire con talidomide e suoi derivati o inibitori del proteasoma. Possibile anche il ricorso ad anticorpi monoclonali se il tumore si manifesta in forma refrattaria. Per gli under 70, infine, si può procedere anche con trattamenti più intensi associati al trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
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