Vediamo lo stress come una condizione negativa per la nostra salute, ma se non fosse sempre così? Se esistesse anche uno stress positivo?
Lo stress è il male del ventunesimo secolo: le grandi città e la vita frenetica odierna hanno fatto diffondere questa condizione psico-fisica alla maggior parte della popolazione mondiale. La crisi economica certo non aiuta in questo senso, dandoci un ulteriore motivo per stressarci. Da sempre lo stress è visto come qualcosa di negativo per il benessere mentale e fisico della persona e il consiglio dei medici è sempre quello di evitarlo o gestirlo il più possibile. Tuttavia il vice presidente del Dipartimento di Psichiatria dell’Università dell’Alabama, Richard Shelton, la pensa in modo diverso.
Secondo l’esperto lo stress non solo sarebbe positivo, ma anche necessario per la nostra salute. D’altronde, lo stress altro non è che una variazione dell’ansia, che deriva dal riflesso naturale di attaccare o fuggire (fight-ot-flight in inglese) che serve soltanto a proteggerci dai pericoli. Dunque in molti casi lo stress che proviamo è positivo e viene chiamato eustress, ed è la “risposta positiva ad un livello ottimale di stimolazione”, spiega la American Psychological Association. Come facciamo a distinguere stress buono da stress cattivo? Il primo, ad esempio, possiamo provarlo in situazioni come prepararsi per un nuovo lavoro, o prima di una competizione sportiva o un esibizione.
Eustress, lo stress positivo che fa bene a mente e corpo
In queste ed analoghe situazioni, lo stress diventa eustress e ci aiuta a superare al meglio tutte quelle esperienze e stimoli che fanno attivare lo stress. È stato scientificamente provato che bassi livelli di stress fanno produrre al cervello una sostanza chiamata neurotrofina, che rafforza le connessioni tra i neuroni e dunque funge da boost per la produttività e la concentrazione. Inoltre sembra che possa anche aiutare a rafforzare la memoria a breve termine, utile nel caso di esami scolastici, per esempio. L’esposizione all’eustress diventa positiva anche nell’ottica di abituarsi alle situazioni stressanti, così da affrontarle sempre al meglio.

“La ripetuta esposizione ad eventi stressanti da la possibilità di sviluppare un senso del controllo sia fisico che mentale” ha spiegato il dott. Shelton; pensiamo dunque all’eustress come una specie di training per il nostro cervello: più siamo esposti allo stress positivo, più saremo allenati a gestirlo e a non farlo diventare uno stress nocivo. Inoltre sembra che l’eustress abbia anche la capacità di rafforzare il nostro sistema immunitario: quando il corpo risponde allo stress, produce una maggiore quantità di interleuchine (un gruppo di proteine) che rafforzano il sistema immunitario per un breve periodo di tempo.