SALUTE

L’emozione tipica del 2021? Per il New York Times è il “languishing”

Il lockdown ha costretto molte persone a fare i conti con una nuova emozione: l’assenza di gioia e di uno scopo. Per il New York Times, questa sensazione è diversa dalla depressione o dal burnout e si chiama “languishing” (traducibile in italiano come “languire”). Lo psicologo Adam Grant descrive questa emozione come “un senso di stagnazione e vuoto”, che fa sembrare i giorni tutti uguali e dà l’impressione di osservare la propria vita da “un finestrino appannato”. La logica conseguenza è un’assenza di motivazione, accompagnata da parecchie difficoltà a concentrarsi.

L’origine del termine

È stato il sociologo Corey Keyes a coniare il termine languishing. L’esperto ha ritenuto necessario dare vita alla parola a causa del numero sempre più elevato di persone che, pur non essendo depresse, tendono a vivere con una certa apatia. In base alla sue ricerche, saranno proprio questi soggetti a soffrire di depressione e di disturbi d’ansia tra dieci anni. Per Grant, il pericolo che si cela dietro al languishing è l’inconsapevolezza. Chi vive questa emozione tende a vivere con distacco la propria “discesa” nella solitudine e non riesce a comprendere la propria sofferenza. In queste condizioni diventa difficile fare qualcosa per aiutare se stessi.

Come si combatte il languishing?

Esiste un modo per contrastare il languishing? Per fortuna sembrerebbe sì. Potrebbe trattarsi del “flow”, quella piacevole sensazione di trasporto che si prova quando si è del tutto assorbiti da qualcosa, come una nuova serie tv o un progetto a cui si tiene particolarmente. In questo stato mentale si tende a perdere la cognizione del tempo e ad allontanarsi, seppur momentaneamente, dall’apatia e dalla negatività. Grant, inoltre, sottolinea che passare ogni 10/15 minuti da un’attività all’altra può favorire il languishing. Il modo migliore per affrontare questo problema è ritagliarsi dei “blocchi” di tempo più lunghi da dedicare a un singolo compito, senza interruzioni. Lo psicologo invita anche a porsi dei piccoli obiettivi quotidiani da raggiungere.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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