Gli incendi boschivi sono stati una delle costanti dell’estate 2023. In tutto il mondo i roghi hanno distrutto centri abitati, natura e si sono portati con sé numerose vite. E questa situazione rischia di avere nel lungo periodo effetti molto negativi sulla salute dell’uomo. A rischio, stando a uno studio pubblicato in questi giorni, ci sono almeno due miliardi di persone.
Incendi boschivi: un’estate… di fuoco
L’elenco dei roghi tra Italia e resto del mondo è veramente lungo. Nel Belpaese a fare i conti con le fiamme è stata soprattutto la Sicilia e nello specifico Palermo. Nella vicina Grecia, invece, è andata molto peggio. Il Paese ellenico è stato coinvolto in quello che l’Unione Europea ha definito “uno dei più grandi incendi mai registrati nell’Unione europea. Sono stati bruciati oltre 81 mila ettari nella regione greca di Alessandropoli. È il più grande incendio nell’Ue dal 2000, quando il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi ha iniziato a registrare i dati“. La situazione più drammatica si è, infine, registrata alle Hawaii. Quello che ha colpito Maui è stato l’incendio più mortale degli Stati Uniti in oltre un secolo. Lahaina è stata quasi interamente avvolta dalle fiamme divampate rapidamente nelle prime ore del mattino dello scorso 8 agosto. Migliaia di edifici sono stati distrutti e molti ridotti a cumuli di ceneri. I morti sono stati più di cento.
Alla base di tutti questi drammi, le scarse precipitazioni e le altissime temperature registrate in tutto il mondo a cavallo tra luglio e agosto. Situazioni che, purtroppo, rischiano di diventare la normalità, complice il cambiamento climatico.

Gli effetti del fumo degli incendi sulla salute
Oltre ai danni immediati e alle vittime, gli incendi possono avere effetti negativi anche nel lungo periodo. Li sta analizzando un gruppo scienziati australiani (Yuming Guo e Shanshan Li della Scuola di Sanità Pubblica e Medicina Preventiva dell’Università di Monash a Melbourne). Il loro studio è stato pubblicato su Nature e prende in esame l’inquinamento atmosferico giornaliero globale da tutti gli incendi dal 2000 al 2019. Lo studio evidenzia la gravità e l’entità dell’inquinamento atmosferico causato dagli incendi boschivi, il suo impatto crescente sulla popolazione mondiale e l’aumento correlato del rischio per la salute pubblica. L’esposizione all’inquinamento atmosferico causato dagli incendi ha molteplici effetti negativi sulla salute, tra cui un aumento della mortalità e della morbilità, e un peggioramento globale delle condizioni cardiorespiratorie e della salute mentale.
Secondo i dati raccolti, 2,18 miliardi di persone sono state esposte ad almeno un giorno di significativo inquinamento atmosferico causato dagli incendi paesaggistici in ogni anno. Non solo: ogni persona nel mondo ha in media 9,9 giorni di esposizione all’anno, con un aumento del 2,1 per cento nell’ultimo decennio. Inoltre, si è scoperto che i livelli di esposizione nei paesi a basso reddito erano circa quattro volte superiori a quelli nei paesi ad alto reddito.
Al momento, l’analisi effettuata dagli scienziati evidenzia come le aree maggiormente colpite siano Africa Centrale, Asia Sudorientale, Sud America e Siberia. È in quelle zone che sono stati registrati i livelli di esposizione delle PM2,5 più elevati.