Crescono i ricoveri per Covid nei reparti ordinari (+11%) e nelle terapie intensive (+28%): è quanto emerge dall’ultimo report pubblicato dalla Fondazione Gimbe, relativo alla settimana compresa tra il 25 novembre e il primo dicembre. In questo periodo i ricoveri con sintomi sono passati da 7.613 a 8.458 in area medica e da 250 a 320 nelle terapie intensive. Inoltre, si è verificato un aumento dei decessi del 9,5%, corrispondente a più di 600 morti. Nino Cartabellotta, il presidente della Fondazione Gimbe, ha dichiarato che non si vedevano cifre simili da metà agosto. “In questo contesto, preoccupa che, a fronte dell’aumentata circolazione viale, continuino a diminuire le somministrazioni delle quarte dosi per anziani e figli, lasciando scoperte tre persone su quattro”. In termini assoluti i decessi sono stati 635 (+9,5%), di cui 14 riferiti a periodi precedenti, con una media di 91 al giorno rispetto agli 83 della settimana precedente.
Rispetto alla settimana precedente, il numero dei nuovi casi di Covid è rimasto sostanzialmente stabile (227.420 contro 229.122). In aumento, invece, i casi attualmente positivi (507.169 contro 492.457), le persone in isolamento domiciliare (498.391 contro 484.594). In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, sono saliti a 320 l’1 dicembre. Avevano raggiunto il minimo di 203 il 10 novembre, mentre per quelli in area medica tale soglia era stata toccata l’11 novembre, con 6.347 ricoveri (saliti a 8.458 il primo dicembre).
Tuttavia Cartabellotta ritiene che il numero dei nuovi casi settimanali di Covid non sia più “un indicatore affidabile della circolazione virale, sottostimata almeno del 50% sia per l’utilizzo diffuso di tamponi fai da te, sia per il mancato testing di persone asintomatiche o paucisintomatiche. Infatti, a partire da fine settembre il tasso di ospedalizzazione sul totale dei positivi è raddoppiato sia per l’area medica (da 0,8% a 1,62%) sia per la terapia intensiva (da 0,03% a 0,06%) e il numero dei decessi continua a salire”.
Finora sono state somministrate oltre 5 milioni di quarte dosi di vaccino contro il Covid-19. Tuttavia la copertura complessiva non ha superato il 26,9%. Il report della Fondazione Gimbe spiega che la platea per la quarta dose “include 19 milioni di persone: di queste, 12,3 milioni possono riceverlo subito, 1,7 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5 milioni l’hanno già ricevuto. Al 2 dicembre sono state somministrate 5.140.534 quarte dosi, con una media mobile di 24.378 somministrazioni al giorno, in lieve calo rispetto alle 24.858 della settimana precedente (−1,9%)“. Ci sono delle importante differenze tra una regione e l’altra. In Calabria, per esempio, appena il 12% della platea ha ricevuto la quarta dose, mentre si passa al 40,3% in Piemonte. Non sono disponibili dati ufficiali per quanto riguarda le somministrazioni delle quinte dosi.
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