Covid%2C+Di+Perri%3A+%26%238220%3BQuesto+virus+non+sa+creare+varianti+resistenti+a+vaccino%26%238221%3B
newsby
/salute_/covid-di-perri-non-crea-varianti-resistenti-vaccino/amp/
SALUTE

Covid, Di Perri: “Questo virus non sa creare varianti resistenti a vaccino”

[scJWP IdVideo=”eBwyoZKE-Waf8YzTy”]

Il Covid potrebbe non mutare mai così tanto da aggirare i vaccini”. È la previsione di Giovanni Di Perri, virologo dell’Amedeo di Savoia di Torino. Un’ipotesi personale, certo, e la situazione di incertezza sul Covid-19 in più occasioni ha dimostrato come sia difficile leggere l’evoluzione della pandemia nel medio periodo.

Si tratta tuttavia di una voce competente. E per una volta arriva una buona notizia. Almeno in parte: Di Perri, infatti, mette subito le mani avanti. “Sì, sono preoccupato, perché le varianti stanno tracciando una storia evolutiva“. Tuttavia, secondo il medico torinese, forse non andiamo incontro al rischio dell’arrivo di una variante resistente ai vaccini che potrebbe mettere nuovamente in discussione quanto fatto finora.

Di Perri: “Quando un virus selezionare una variante lo fa in fretta”

L’impressione da virologo cinico è che quando un virus può selezionare una variante di solito lo fa subito, in 12-24 ore. Forse il grande salto verso una variante totalmente resistente ai vaccini forse questo virus non è capace di farlo“, sostiene Di Perri. Insomma, è vero che il Covid è già mutato più volte. Ma si tratta di mutazioni piccole. E anche se, nel caso della Delta l’efficacia dei vaccini è diminuita, la copertura è sempre rilevante.

Essere preparati ad aggiornare i vaccini contro il Covid

Sul sito dell’Oms una pagina è dedicata al tracciamento delle cosiddette “varianti di interesse“. Quelle c’è che  sono ritenute pericolose o per la loro maggior contagiosità o perché il sistema immunitario ha più difficoltà nel riconoscerle. Per questo è importante il monitoraggio. Prima di tutto per limitare sul nascere la diffusione di una variante pericolosa, e impedirgli di diventare dominante.

Ma anche nel caso in cui non vi si riuscisse, con del resto è accaduto con la Delta, ci sarebbe un tempo ragionevole per aggiornare i vaccini. Anche le cause farmaceutiche stanno lavorando per farsi trovare pronte. Pfizer ha dichiarato che sarebbe in grado di aggiornare il vaccino in circa 6 settimane. Ai quali si aggiungerebbero i tempi di autorizzazione delle autorità di vigilanza.

Le due ragioni per vaccinare contro il Covid

Resta il fatto che più un virus circola e più ha la capacità di variare. Aumentare velocemente la quantità di persone vaccinate, riduce in maniera esponenziale il pericolo di varianti più aggressive, come ricorda a Newsby Vittorio Agnoletto, fautore della campagna per liberalizzare i brevetti dei vaccini con l’obiettivo di renderli più accessibili anche ai Paesi in via di sviluppo.

Infine, la ragione immediata. Chi è vaccinato è più protetto, come ricorda Di Perri. “La narrativa dei contagi di chi è qui in ospedale è che per il 92% sono non vaccinati. Ci sono anziani vaccinati con patologie gravi, ma sembra che il decorso sia migliore e questo potrebbe salvare loro la vita“. Secondo il medico torinese, possiamo “vedere il bicchiere mezzo pieno“.

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

Recent Posts

Cloropicrina, cos’è l’agente chimico che la Russia avrebbe usato come arma?

Gli Stati Uniti hanno nuovamente denunciato Mosca, colpevole di utilizzare armi chimiche nel conflitto in…

8 ore ago

Italvolley femminile, Velasco: “Non chiedetemi se gioca Egonu o Antropova”

Velasco: "Tutte le giocatrici devono superare i loro limiti e per ciascuna di loro ho…

9 ore ago

Israele-Hamas, l’accordo per la tregua non convince. Netanyahu: “Rafah sarà invasa comunque”

Si vivono momenti di forte tensione per l’attesa della risposta di Hamas al documento di…

14 ore ago

L’Australia ha ancora un problema con i gatti selvatici: causerebbero l’estinzione della fauna indigena

I felini sono ritenuti responsabili della sparizione di 34 specie di mammiferi autoctoni nel contintente.…

14 ore ago

Corteo 1 Maggio a Milano, in migliaia per le strade: “Stop al precariato”

Vizza, (segretario generale Fenea Uil): "È un Primo Maggio in cui vogliamo mettere al centro…

1 giorno ago

Non solo Meloni, in tanti si sono presentati alle urne solo con il nome

La scelta è consentita dalla legge, però può creare delle ambiguità quando si verificano dei…

1 giorno ago