SALUTE

Coronavirus, riuscito trapianto di midollo su bimbo positivo

Presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, a Roma, è perfettamente riuscito un delicato intervento di trapianto di midollo su un bimbo di sei anni affetto da leucemia linfoblastica acuta, risultato positivo al coronavirus Sars-CoV-2 nel mese di marzo. Il trapianto con le cellule staminali emopoietiche prelevate dal papà è stato eseguito dopo aver sottoposto il paziente al trattamento con plasma ottenuto da un soggetto guarito dal Covid-19, per favorire l’eliminazione del virus di cui erano affetti anche mamma e papà.
Come comunicato dal nosocomio romano in un comunicato dedicato, il piccolo ora è in ottime condizioni generali, non ha avuto complicanze post-trapianto e si avvia verso la guarigione completa.

Le fasi che hanno preceduto l’intervento

Il giovane paziente, l’ottobre scorso, è rientrato in Italia insieme con la sua famiglia per curare presso l’ospedale pediatrico romano una recidiva della leucemia linfoblastica acuta di cui è affetto. Constatata la necessità di un trapianto, l’équipe del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha avviato il programma di terapie preparatorie. Il paziente è stato così sottoposto a chemio e immunoterapia per abbassare la “carica” della malattia sino alla soglia che consente al trapianto di avere le migliori probabilità di successo. Data l’assenza di un donatore e il successo delle cure preparatorie, i medici hanno deciso di procedere con il trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore.

Famiglia positiva al coronavirus

Nel mese di marzo l’intera famiglia è stata sottoposta a degli esami specifici necessari per stabilire il miglior candidato donatore tra mamma e papà. Tra le indagini è previsto anche lo screening per il Covid-19, a cui è risultata positiva tutta la famiglia: papà e figlio asintomatici, la mamma con lievi sintomi (pauci-sintomatica). Il 9 maggio, presso il Centro Covid di Palidoro, il piccolo paziente, grazie alla collaborazione sviluppata con l’Ospedale Spallanzani e l’Ospedale San Camillo, è stato sottoposto a un’infusione di plasma iperimmune. Il trapianto è stato eseguito il 29 maggio, solo dopo aver accertato la negatività al tampone del donatore (il papà) e del paziente. Nello specifico, il bimbo è stato sottoposto ad infusione di cellule staminali prelevate dal papà, “appositamente manipolate per eliminare i linfociti T alfa/beta+, cellule pericolose per l’organismo del ricevente”: una tecnica messa a punto dall’équipe del professor Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù e professore di Pediatria alla Sapienza Università di Roma su bimbi affetti da leucemie e tumori del sangue. Il piccolo ora è in ottime condizioni di salute e si avvia verso la guarigione completa.

Il commento del professor Locatelli

“Questo caso è la dimostrazione di come la collaborazione tra centri di eccellenza presenti nella Regione Lazio, improntata allo scrupolo rispetto delle corrette procedure cliniche e scientifiche, consenta di ottenere le risposte più efficaci per i pazienti anche in tempi di pandemia”, ha commentato il professore Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù. “Voglio ringraziare personalmente i colleghi dell’Ospedale Spallanzani, in particolare il prof. Giuseppe Ippolito, e i colleghi dell’Ospedale San Camillo, con cui abbiamo il piacere di condividere questo risultato positivo”.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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