Cibi integrali, non sempre salutari: chi li deve evitare e come leggere l’etichetta per non farsi truffare

Attenzione ai cibi integrali - Newsby.it
Sono certamente un’ottima scelta per la salute, ma non sempre sono veri cibi integrali, ecco come distinguerli e chi se ne deve tenere alla larga.
Per alimenti integrali si intendono quelli con il chicco del cereale integro, cioè che non abbia subito processi di raffinazione e quindi non sia stato sottoposto a setacciatura e raffinato. La quantità di parti del cereale che rimane integra definisce il livello di raffinazione della farina.

Le differenze tra la farina integrale e quella raffinata
La farina integrale, dunque, contiene una quantità di crusca superiore rispetto a quella raffinata e quindi una quantità di minerali ed elementi disponibili per l’organismo. Per questo motivo gli alimenti integrali sono da preferire nella dieta. Sono ricchissimi di fibre, minerali, vitamine e soprattutto presentano un indice glicemico inferiore rispetto ai cibi raffinati.
Queste caratteristiche nutrizionali rendono il prodotto più digeribile e soprattutto predispongono l’organismo ad assorbire meno grasso e colesterolo. Questa condizione, quindi, aiuta la salute dell’apparato cardiocircolatorio ed è per questo che è consigliato rispetto al cibo raffinato.
Molto spesso, però, in commercio si trovano prodotti che di integrale hanno ben poco. Sono i cosiddetti finti integrali. Il cibo integrale, infatti, per essere definito vero, deve presentare almeno il 51% di tutte le componenti del seme, la crusca, il germe e l’endosperma.
In quali casi è meglio evitare di consumare cibi integrali
Una volta assicuratici che il prodotto sia soddisfacente, bisogna comunque considerare gli effetti dannosi che questi alimenti possono avere su alcuni individui. Gli alimenti prodotti con farina integrale sono consigliati per chi soffre di patologie cardiache e anche come prevenzione di alcuni tumori, ma non per tutti. In linea di massima sono consigliati da tutti i medici, ma è sempre meglio valutare le condizioni fisiche dell’individuo per considerare anche l’ipotesi di eliminare questi alimenti dalla dieta.
Chiunque, infatti, soffra di problemi al tratto gastrointestinale dovrebbe evitarli. Non sono adatti, infatti, per chi è affetto da reflusso gastroesofageo, diverticolosi, gastriti, malattie infiammatorie intestinali e meteorismo.

Il motivo è presto detto; le mucose dello stomaco dell’intestino degli individui che soffrono di queste patologie sono inevitabilmente infiammati e l’introduzione di cibi con alto contenuto di fibre non fa altro che peggiorare la situazione.
I cibi integrali, infatti, andrebbero assunti gradualmente sia da chi non è abituato sia da chi ha appena superato la fase acuta di una infiammazione o irritazione. Questo per evitare che la situazione possa degenerare e provocare danni più seri all’organismo. Gli alimenti integrali, dunque, sono certamente alla base della nostra dieta, ma prima di consumarli è bene valutare qualsiasi condizione che possa provocare risentimenti fisici.