Attacchi di panico, cosa sono e come si riconoscono: sintomi e cura

Attacco di panico: cause, sintomi e metodi di contrasto - newsby.it
Gli attacchi di panico rappresentano un disagio molto diffuso, soprattutto nella realtà occidentale. Scopriamo insieme i sintomi e soprattutto i metodi di contrasto.
Nel momento in cui il nostro corpo avverte una condizione di malessere, tenta di inviare degli input al nostro cervello, in modo da porvi immediatamente rimedio. Ogni reazione cognitiva nasce dallo sviluppo primordiale della nostra natura, in particolare l’attacco di panico non è nient’altro che un messaggio di pericolo decontestualizzato. Quando il nostro cervello percepisce un rischio, la mente risponde con ansia, angoscia, stress e – nei casi più gravi – con panico e svenimenti.

A questo punto, risulta incredibilmente importante sottolineare la differenza tra ansia e panico: nel primo caso infatti ci troviamo di fronte alla risposta del corpo ad un eventuale situazione di pericolo (dovete svolgere un esame e non siete preparati? La mente percepisce il disagio e risponde appunto con ansia e stress); nel secondo caso invece, ci troviamo di fronte ad una condizione irrazionale che non presenta effettivamente una contestualizzazione sensata. L’ansia è associabile ad un input esterno, mentre l’attacco di panico è fondamentalmente imprevedibile.
Generalmente infatti, gli attacchi di panico nascono da un trauma somatizzato e censurato dal nostro cervello, processo che tuttavia ci impedisce di superarlo. Nel momento in cui dimentichiamo, il corpo tenta di ricordarci l’esperienza traumatica vissuta, attraverso la più elevata condizione di angoscia che potremmo provare e percepire. Solitamente, un attacco di panico dura dai 5 ai 20 minuti, a seconda della capacità dell’individuo di controllare le proprie emozioni. Vediamo i sintomi ed eventuali cure.
Attacco di panico, sintomi inconfondibili e metodi di contrasto
Nel momento in cui veniamo travolti da un attacco di panico, il nostro corpo risponde alla condizione di malessere con dei veri e propri dolori fisici: fitte al petto associate a tachicardia e battito accelerato, ma anche mancanza di aria, difficoltà di respirazione, mal di testa, mal di stomaco, sudorazione, vertigini e paralisi muscolare. Questi sintomi sono poi associati alle seguenti sensazioni: paura, nervoso, senso di irrealtà, paura di morire, confusione e terrore di perdere il controllo. Come bisogna comportarsi quindi in questi casi?

E’ provato scientificamente che la maggior parte delle persone prova almeno uno o due attacchi di panico nel corso della sua vita, fattore che può contribuire allo sviluppo di una vera e propria condizione patologica. Nel momento in cui questi episodi diventano più frequenti, è utile agire immediatamente su due fronti: terapia psicologica e/o farmacologica (in alcuni casi si propende per la combinazione di entrambi i metodi).
Rispetto al primo caso, lo psicologo aiuterà il paziente a modificare la propria percezione del mondo esterno, alimentando pensieri positivi ed aiutandolo (eventualmente) a portare alla luce l’evento traumatico che ha contribuito allo sviluppo della patologia; nel secondo caso, il medico prescriverà degli ansiolitici oppure psicofarmaci che possano supportare il paziente nella prima fase della terapia.
Ad ogni modo, ricordatevi sempre un punto fondamentale: il nostro corpo è una macchina perfetta, di conseguenza – nel momento in cui mostra cedimento oppure perdita di autocontrollo – significa che qualcosa impedisce alla nostra mente di lavorare serenamente. Agite immediatamente, anche semplicemente con l’aiuto di un terapista. Questo vi permetterà di contrastare la patologia per tempo.