Sono trascorsi anni dalla morte di Lady Diana e, solamente adesso, è stato scoperto qualcosa in più su quell’episodio tragico e misterioso.
Era la “Principessa del Popolo“: così era infatti stata simpaticamente chiamata dal popolo britannico. La sua personalità, il suo sorriso, la sua bontà d’animo avevano infatti fatto breccia nei cuori di tutti e lei era diventata una delle donne più amate del mondo. Anche quando si separò dal principe Carlo e iniziò una nuova vita lontana dalla Famiglia Reale. Poi ci fu la scomparsa, avvenuta improvvisamente a causa di un incidente stradale, e che fece tenere incollati gli occhi di milioni di persone a una scena che fu tra le più terribili di sempre: i figli – all’epoca bambini – William e Harry che camminavano dietro la tomba della loro mamma.
Cosa successe però realmente quel giorno? Le dinamiche dell’incidente non furono mai rese note, ma sono adesso spuntati dei nuovi retroscena sull’evento che ha cambiato la storia della monarchia inglese.
L’incidente di Lady Diana e Dodi: cosa successe davvero
Dopo le tante ipotesi circolate sulla morte di Lady Diana e di Dodi Al Fayed, è finalmente arrivata la conferma. Mohamed Al Fayed ha infatti confessato, prima di morire, che l’attacco alla Principessa del Galles e a suo figlio non sarebbe stato pianificato da nessuno, com’è invece stato detto più volte nel corso degli anni. L’ex capo di Harrods è stato in realtà uno dei personaggi che ha alimentato più di tutti le teorie del complotto sull’incidente automobilistico che ha ucciso Diana e Dodi.

Dopo la morte di Mohamed, il giornalista Andrew Neil ha rivelato che lo stesso gli aveva una volta riferito che nessuno sapeva in anticipo che quella notte i due avrebbero viaggiato in macchina. La Principessa e il suo fidanzato alloggiavano infatti nella Suite Imperiale dell’hotel Ritz a Parigi ma, durante la loro ultima notte in città, lui aveva deciso di portare la donna nel suo appartamento privato vicino agli Champs-Elysées per allontanarsi dai paparazzi. L’uomo ha così chiesto a suo padre il permesso di utilizzare le sue credenziali personali di sicurezza per farli uscire dall’ingresso posteriore del Ritz. Quando i due stavano fuggendo in macchina, ci fu una decisione dell’ultimo minuto, cioè quello di fare un percorso diverso da quello scelto in origine.
Fu proprio quella strada che li portò nel tunnel dove avvenne l’incidente, che portò entrambi verso la morte. Mohamed, morto recentemente all’età di 94 anni, aveva quindi affermato che nessuno avrebbe potuto anticipare il decesso della Principessa perché sarebbe stata appunto una decisione presa all’ultimo minuto. Eppure, nel corso degli anni, l’uomo ha accusato diverse persone e organizzazioni di essere implicati nell’incidente.