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“L’arrivo di Conte a Napoli? L’ho visto come una conferma dell’attrattività turistica che ha la Campania. Poi io sono molto aperto, credo che oggi dobbiamo essere molto aperti con gli amici del Movimento 5 Stelle. Ho un rapporto di cordialità e amicizia con Roberto Fico che considero una persona di grande qualità umana e di grande valore. Ho anche apprezzato che Di Maio abbia cambiato la sua posizione anche se abbiamo avuto conflitti. Noi dobbiamo ritrovare il senso umano della lotta politica. Se l’evoluzione di questo movimento è nelle direzione del riformismo europeo per me è un dato positivo che va colto e coltivato”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine del Festival delle lezioni di storia al Teatro Bellini di Napoli.
Parlando della presenza in città di Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Roberto Fico per la vittoria del candidato sindaco Gaetano Manfredi di lunedì, De Luca ha ironizzato: “Lunedì sera sono arrivati a Napoli in massa esponenti dei 5 Stelle: avevamo più dirigenti che voti dei 5 Stelle”. E a proposito della foto scattata in quell’occasione con Di Maio, al quale in passato non ha risparmiato attacchi, il governatore campano ha affermato: “Non sono cambiato io, sono cambiati loro, quelli che hanno coltivato per un decennio la stupidità politica, la linea dell’uno vale uno, che hanno confuso il concetto di casta con quello di élite. Un grande Paese senza élite e competenze non si governa. È importante che siano cambiati e che siano impegnati in un percorso di evoluzione”.
“Abbiamo un grande elemento di fiducia rappresentato dalla nullità della destra – ha aggiunto De Luca rispondendo a una domanda sulle politiche 2023 -. Votare Salvini e Meloni significa che in Europa non ci fanno entrare, ci fermano al Brennero e dunque i nostri principali ‘alleati’ sono costoro, ma bisogna fare attenzione. In un risultato politico ci sono tante cose che appartengono all’evoluzione politica mondiale e cose che appartengono a noi. L’onda sovranista è rappresentata dal fatto che lo Stato è venuto meno a due funzioni storiche: garantire la sicurezza e il lavoro che ha portato gli ultimi e i penultimi della società al rifiuto della legge e delle regole che sono apparse come cose che appartenevano alle classi dirigenti. È un movimento profondo che dobbiamo sapere cogliere rispondendo al bisogno di sicurezza e in questo la sinistra è alla preistoria perché confonde la sicurezza con la repressione”.
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