POLITICA

Ue-Cina, Zanni (Lega): “La posizione europea è confusa”

Il viaggio del presidente francese Emmanuel Macron e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyenha mostrato l’inconsistenza geopolitica dell’Ue. La presidente è stata trattata come leader di serie B e l’unica autonomia strategica a cui Macron ha badato è stata quella del suo paese, confermandosi sovranista e nazionalista nonostante le parole“. Così l’eurodeputato della Lega Marco Zanni, a margine del dibattito in sessione Plenaria a Strasburgo incentrato sulla ‘necessità di una strategia coerente per le relazioni Ue-Cina’. “Sulla strategia Ue nelle relazioni con la Cina vedo tanta confusione perché i leader presentano posizioni diverse. Per quanto l’autonomia europea sia importante, esistono dei temi in cui conta l’intero Occidente con tutti i suoi alleati e l’Europa non può agire da sola“, ha concluso Zanni.

Macron in Cina, Weber (Ppe): “Il presidente francese ha sbagliato”

Anche l’eurodeputato tedesco Manfred Weber, il capogruppo dei popolari europei (Ppe), ha criticato le azioni di Macron. “Ha detto pubblicamente, in un momento in cui la Cina stava mandando truppe militari sul territorio di Taiwan, che ‘Taiwan non è un nostro problema‘. Io sono rimasto scioccato“, ha dichiarato. “Taiwan è estremamente importante per l’Europa dal punto di vista economico ed è poi una democrazia. Macron ha sbagliato e stava distruggendo l’unità europea in questo riavvicinamento con la Cina“, ha aggiunto Weber. “Come europei siamo forti, abbiamo una posizione sul tema, ma siamo in grado di difendere le nostre idee e il nostro stile di vita solo insieme agli americani“, ha concluso l’eurodeputato tedesco, riferendosi alle parole di Macron sul tipo di rapporto che l’Unione europea dovrebbe avere con gli Stati Uniti.

Castaldo (M5s): “Serve una Francia europea non un’Europa francese”

Fabio Massimo Castaldo, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che “Macron fa spesso fughe in avanti approfittando del fatto che ad ora la Francia è l’unico paese nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. È una grande potenza nucleare che gode di un prestigio internazionale superiore a quello di altri Paesi e il presidente francese dovrebbe mettere tutto ciò a disposizione dell’Ue. Non ci serve un’Europa francese ma una Francia europea“.

È evidente che l’Europa deve mantenere un dialogo aperto con la Cina, ma senza scordare che questa ha dimostrato di non tenere in considerazione i diritti umani, per non parlare delle operazioni militari su Taiwan che tristemente assomigliano a tentativi di invasione“, ha aggiunto Castaldo. “Dobbiamo stare attenti, senza dimenticare che la Cina è un partner, ma anche un rivale strategico con cui fare i conti. Proteggiamo le nostre infrastrutture critiche e sottolineamo quali sono le criticità nel nostro rapporto“, ha concluso.

Ue-Cina, Mussolini (FI): “Partner importante con posizioni difficili”

Sulla relazione fra Unione europea e Cina “dobbiamo mantenere un’unica voce“, ha dichiarato l’eurodeputata di Forza Italia Alessandra Mussolini, “invece le parole di Macron hanno messo in secondo piano l’importante missione dell’Ue portata avanti da Ursula von der Leyen“. “La Cina è un partener fondamentale, ma sostiene posizioni difficili, come quella relativa alla guerra in Ucraina o quella su Taiwan. Però i cinesi hanno le terre rare, che servono per la transizione ecologia e che per l’Ue sono fondamentali“, ha aggiunto Mussolini.

Fidanza (FdI): “Aumentare l’autonomia strategica europea”

Mentre la presidente von der Leyen ha tenuto una posizione seria e coerente con la missione Ue rispetto ad un rivale sistemico come la Cina, Macron ha rappresentato un punto di debolezza e ha diviso l’Occidente, oltre che esposto Taiwan in un momento di forte pressione militare“, ha dichiarato Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia. L’Unione europea “ha bisogno di una strategia coerente, ma non possiamo ottenere autonomia dalla Cina se non mettiamo da parte le ideologie ultra ambientaliste che ci rendono ancora più dipendenti“, ha concluso.

Federica Onnis

Federica Onnis, classe 1996. Dalla Sardegna a Verona per studiare prima lettere e poi giornalismo, con l'idea di imparare a raccontare ciò che mi accade intorno. Dopo alcune esperienze da freelance, fra copywriting e ghostwriting, sono arrivata a Bruxelles, nel cuore dell'Europa. Qui seguo da vicino la politica europea e imparo ogni giorno il mestiere dai colleghi più esperti.

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