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Tajani: “Salario minimo? Non può essere una scelta dei sindacati”

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“L’argomento del salario minimo è talmente delicato che non può essere affrontato senza parlare con l’industria, con le imprese. Attenzione a non danneggiare le imprese. È un tema che va affrontato in maniera seria: non si dice sì o no per principio. Senza abbattimento del cuneo fiscale mi sembra difficile, non puoi aumentare lo stipendio”. Lo ha dichiarato il vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, dopo l’incontro con il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi.

“Fi presenterà un piano sulla politica fiscale”

“Se il Movimento 5 Stelle è disponibile a eliminare il Reddito di cittadinanza per abbassare il cuneo fiscale si può anche discutere di salario minimo. Le scelte assistenzialiste devono essere fatte solo per chi non è in grado di lavorare – ha proseguito Tajani -. Ho preannunciato a Draghi che subito dopo le elezioni amministrative presenteremo un piano molto preciso sulla politica fiscale. Per noi rappresenta un elemento fondamentale per rilanciare il Paese”.

“Stiamo elaborando un documento che presenteremo a Draghi: oggi c’è stata una riunione dei responsabili economici e finanziari del partito. È stato informato Berlusconi dell’esito della riunione. Continueremo a dire che per noi non esiste politica della redistribuzione, insistiamo sulla crescita, non deve esserci nessuna patrimoniale, nessuna nuova tassa sulla casa attraverso la revisione del catasto – ha aggiunto -. Si può fare una digitalizzazione del sistema del catasto. Vogliamo che ci sia una riduzione del cuneo fiscale, si possono trovare i soldi abbattendo drasticamente i costi del Reddito di cittadinanza che non ha prodotto alcun risultato positivo”.

Il commento di Tajani sulle elezioni tedesche

Tajani è infine intervenuto sulla situazione politica in Germania. “La successione della Merkel è un problema per tutti. Mi auguro che dalla Germania non arrivi una politica fiscale oltranzista penalizzante nei confronti dei Paesi del Sud Europa o ci sarà un braccio di ferro durissimo. Non vogliamo un ritorno alla crisi del 2008. Il rigorismo per noi sarebbe inaccettabile”.

Nel corso dell’incontro con Draghi, ha spiegato il vicepresidente di Fi, si è infatti parlato anche delle elezioni tedesche. “Non si può tornare indietro sulle scelte del Recovery. L’ho detto a Draghi, ne abbiamo parlato. Non vogliamo che la politica delle finanze tedesca vada in mano ai liberali, se continuassero ad avere questa politica oltranzista si aprirebbe un contenzioso. Bisogna fare in modo che l’Italia torni a svolgere un ruolo fondamentale, no a un’Europa a trazione franco-tedesca, ha concluso Tajani.

Lorenzo Sassi

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