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Nuova tappa degli Stati generali per l’economia, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha incontrato mercoledì le associazioni datoriali a Villa Pamphili. Il premier ha sottolineato che nonostante l’allentamento delle restrizioni le difficoltà sono ancora molte e difficili da superare: “Con la riapertura delle attività non si è ripristinato un circuito dei consumi ordinario rispetto allo status quo ante – ha detto in conferenza stampa –. Proprio stamattina l’Istat ha pubblicato gli ultimi dati sul fatturato dell’industria ad aprile: sono cifre che fotografano una congiuntura drammaticamente difficile. Il fatturato è calato del 29,4% rispetto a marzo e del 23,9% nella media dello stesso trimestre del 2019. Il calo del fatturato è esteso sia al mercato interno che a quello estero e questo raddoppia l’effetto discesa”.
Conte era arrivato a Villa Pamphili nel primo pomeriggio, dopo la mattinata passata fra Camera e Senato. Nella cornice del Casino del Bel Respiro ha incontrato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nonché i rappresentanti di Ance, Anfia, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi, Confimpreseitalia, Conflavoro Pmi, Confservizi, Finco e Ucid. Tra i ministri presenti Roberto Gualtieri (Economia), Luciana Lamorgese (Interno), Francesco Boccia (Affari regionali) e Giuseppe Provenzano (Sud).
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Nel suo intervento ai cronisti, Conte ha risposto ad alcune critiche che sono state rivolte all’esecutivo: “Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese”.
“Da parte di questo governo c’è una costante attenzione per il sostegno alle imprese – ha aggiunto il premier -. Per noi l’impresa è un pilastro della nostra società”.
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A chi ha chiesto date precise in cui sarà formalizzato il piano per il rilancio economico, Conte ha risposto: “Terminato il ciclo di incontri degli Stati generali, già dalla prossima settimana inizieremo a ricavare la versione finale del piano per il rilancio. Non abbiamo tempo. Una volta ricavata la versione definitiva, andremo a declinare delle priorità, a dare una prospettiva diacronica ai progetti. Dopodiché ricaveremo il più stretto Recovery Plan, quello su cui chiederemo i finanziamenti all’Ue, che presenteremo a settembre”.
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“Qui ci sono dei problemi strutturali, se non li affrontiamo adesso difficilmente avremo un’altra occasione – ha aggiunto il presidente del Consiglio durante il suo intervento in conferenza stampa -. E dobbiamo affrontarli assieme. Questo governo ha la chiara consapevolezza che non intende trattare i fondi Ue come il proprio tesoretto. Sarebbe sbagliato affrontare questa prospettiva con quest’atteggiamento”.
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